Gli interventi di sostituzione articolare (protesi) hanno migliorato la qualità di vita di milioni di italiani negli ultimi decenni, alleviando il dolore, aumentando la capacità di movimento e permettendo il ritorno ad una piena vita sociale.
In questi anni la chirurgia ortopedica ha compiuto enormi passi in avanti con le nuove tecniche e tecnologie e grazie a professionisti sempre più preparati concentrati nel migliorare i risultati dei tanti interventi chirurgici.
Il successo delle protesi totali di anca e ginocchio dipende dal corretto posizionamento dell’impianto, tenendo conto della cinematica e dell’anatomia nella specifica articolazione.
Dopo oltre 500.000 interventi effettuati nel mondo si può affermare che con la chirurgia robotica nell’impianto di protesi, la percentuale di errore umano si riduce al minimo.
Chirurgia robotica ortopedica
- un minor rischio di instabilità della protesi
- un corretto bilanciamento
- una ridotta incisione
Artroprotesi d’Anca Robotizzata
L’artroprotesi d’anca robotizzata sfrutta il sistema computerizzato che, grazie alle immagini TAC effettuate dal paziente precedentemente all’intervento, elabora un modello tridimensionale dell’anca su cui intervenire. Permette al chirurgo di scegliere, durante la pianificazione, il posizionamento ed anche la misura dell’impianto di protesi all’anca.
Durante l’intervento, con l’ausilio dei sensori posizionati sull’articolazione, vengono forniti al software del robot parametri che, assieme allo studio preoperatorio, creano il modello definitivo.
Il chirurgo effettua la resezione del collo femorale, inserisce la componente femorale di prova e prepara l’alloggiamento della coppa acetabolare tramite una fresa del robot, sotto il controllo del computer. Verificata la correttezza dell’impianto di prova (lunghezza degli arti, stabilità delle componenti, tensione muscolare, ecc.) procede con l’impianto della protesi definitiva.
La tecnica robotica riduce drasticamente gli errori di posizionamento delle componenti protesiche e consente il monitoraggio, in fase peri-operatoria, dei parametri indispensabili al corretto funzionamento di una protesi (centro di rotazione, lunghezza, tensione dei gruppi muscolari che muovono e stabilizzano l’anca, ecc.)
I vantaggi per il paziente
Il lavoro svolto con l’ausilio del robot per il corretto posizionamento delle componenti consente una biomeccanica più efficiente ed un’articolazione più stabile, permettendo una più rapida riabilitazione
l’intervento mininvasivo permette al paziente, con l’ausilio di due stampelle, di deambulare caricando il peso sull’arto operato, già dal giorno successivo all’intervento, facendo scarso uso di farmaci analgesici
Il ritorno a casa può avvenire pochi giorni dopo l’intervento, proseguendo la riabilitazione a domicilio o in regime ambulatoriale.
Artroprotesi di Ginocchio Robotizzata
L’artroprotesi di ginocchio (parziale e totale) con tecnica robotica sfrutta l’utilizzo del sistema come supporto al lavoro del chirurgo.
Si crea un modello elettronico del ginocchio a tre dimensioni sulla base di una TAC preoperatoria per programmare l’intervento, che viene completato dalle informazioni trasmesse dai sensori posizionati sull’articolazione in sede operatoria. Questo permette di fornire le istruzioni utili a posizionare la protesi nella giusta sede, bilanciata perfettamente.
Il braccio robotico consente al chirurgo di effettuare, con precisione, la resezione dell’osso per posizionare la protesi.
Questa tecnica consente di ridurre drasticamente gli errori di posizionamento della protesi al ginocchio, causa della maggior parte dei fallimenti e delle complicazioni. La tecnica robotica dà la certezza dell’esatto posizionamento della protesi mentre la si impianta, non in seguito.
La protesizzazione di ginocchio con la tecnica tradizionale in alcuni casi viene sconsigliata, come ad esempio quando si ha un’insufficienza del legamento crociato o addirittura l’assenza dello stesso. Grazie alla grande precisione del sistema, nel primo caso si può optare per una protesi monocompartimentale, mentre nel secondo si può ricostruire il legamento nello stesso intervento di artroprotesi.
I vantaggi per il paziente
Grazie alla precisione della fresa robotica è possibile risparmiare tessuto osseo sano e non traumatizzare i tessuti molli (legamenti, capsula, muscoli). Questo intervento mininvasivo permette anche il non uso del laccio pneumoischemico alla coscia, permettendo di mantenere una circolazione sanguigna costante durante tutto l’intervento. Con enormi benefici quindi per i pazienti che soffrono di patologie venose. Sul dolore post operatorio da compressione questo permette tempi di recupero più rapidi rispetto alla tecnica convenzionale. Il paziente può riprendere a camminare nelle prime 24 ore, senza l’uso di farmaci analgesici. Entro poche settimane si può tornare ad una vita di relazione e a lavoro, nel 70% dei casi non è necessaria la degenza riabilitativa (protocollo Fast-Track), ma è sufficiente un programma di ginnastica sotto la guida di fisioterapisti da proseguire a casa. La mini-invasività, come anche il perfetto bilanciamento legamentoso della tecnica robotica, consente un ritorno all’attività sportiva, seppure con alcune limitazioni.Per saperne di più
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