Le strutture sanitarie private di Bucarest come opportunità per i pazienti d’Europa.
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In Italia, come in Europa, da anni le operazioni di routine presso strutture ospedaliere pubbliche devono far fronte al problema delle liste d’attesa.
Luigi Angrisani, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Generale, D’Urgenza e Laparoscopica dell’ospedale S. Giovanni Bosco di Napoli, ci ha aiutato a fare luce sulla questione.
Nell’intervista al Professor Angrisani emerge che il problema delle liste d’attesa ha una soluzione, anche se ancora poco conosciuta, alternativa al privato.
Il Professore spiega: “Rispetto alle direttive europee la mia generazione ha assistito all’europeizzazione dei medici, perché il medico non è più un medico italiano, francese o spagnolo ma appartiene alla comunità europea, quindi c’è la stata la possibilità per questi professionisti di andare ad operare in altri paesi.”
In Europa infatti, i provvedimenti della medicina transfrontaliera permettono a un paziente che incontra una lunga lista d’attesa per un’operazione, di poter andare in un altro paese europeo che ha disponibilità di curarlo in modi e tempi migliori di quelli che avrebbe trovato nel proprio paese. In questo caso le spese sostenute per l’operazione sono rimborsate al paziente per l’importo corrispondente al costo dell’operazione in una struttura appartenente al SSN.
Il Prof. Angrisani ha esperienza di operazioni all’estero, ha infatti esercitato la sua professione di chirurgo bariatrico non solo in molte città italiane, ma anche in Europa e in Medio Oriente.
Questo gli ha conferito una expertise eccellente per quanto riguarda la valutazione del livello di sicurezza ed efficacia necessario per l’esecuzione di un’operazione chirurgica, la qualità degli staff medici e anche la conoscenza dei medical device più innovativi.
Il Professore ha visitato alcune strutture ospedaliere private di Bucarest, Ponderas, Sanador e Medicover, esaminando fin nel più piccolo dettaglio le diverse strutture: dallo staff medico, alle sale operatorie fino ai dispositivi medici utilizzati.
Queste strutture ospedaliere hanno caratteristiche adeguate a svolgere la chirurgia programmata e hanno “tecnologie, mezzi ottici di trasmissione delle immagini, attrezzature radiologiche, suturatrici meccaniche, mezzi di sintesi del tutto paragonabili a quelli che usiamo abitualmente in Italia, in Francia o in Inghilterra”.
Ha inoltre rilevato un’ottima preparazione culturale dei medici e dello staff infermieristico: “un personale così attento e preparato da dare completa fiducia anche per risolvere eventuali complicanze che la chirurgia può generare”; un eccellente standard etico- professionale nei confronti del paziente nonché un accurato rispetto delle procedure. Una qualità e uno standard elevati, avvalorati dai medici, dai chirurghi e dal volume di operazioni che effettuano annualmente.
Il Professor Angrisani dopo queste visite ha affermato di essere rimasto positivamente sorpreso dagli ospedali visitati.
A suo avviso questo fa della Romania e nello specifico di Bucarest “un luogo sicuramente al di sopra degli standard minimi necessari per procedure chirurgiche.”
Le strutture ospedaliere private di Bucarest si sono rivelate luoghi adatti a dare ai chirurghi la tranquillità di poter operare in sicurezza e ad assicurare ai pazienti la stessa qualità e gli stessi servizi che avrebbero nel proprio paese.
La medicina transfrontaliera si presenta quindi come una soluzione per risolvere le lunghe liste d’attesa, un aiuto per la medicina e un’opportunità per i pazienti di tutta Europa.
Per approfondire
Prof. Luigi Angrisani, Director of General Surgery, Emergency and Laparoscopic Unit at San Giovanni Bosco Hospital in Naples, Italy, helped us to understand the situation of waiting lists in Italian and European Health Systems.
During this interview, it came out that the problem of waiting list has a solution, as an alternativo to the private sector. But his solution is still little known.
Prof. Angrisani explains: “My generation assisted to an Europeanization of doctors, thanks to EU Directives. The doctor is no longer an Italian, French or Spanish doctor, but belongs to the European Community, having the possibility to work in other countries”.
In Europe, Cross Border Healthcare Directive allows a patient who meets a long waiting list for an operation, to be able to go to another European country.
Prof. Angrisani visited some private hospitals in Bucharest: Ponderas, Sanador and Medicover, examining the different and smallest details in the facilities: medical staff, operating rooms and medical devices used. The visit had the objective of evaluating the suitability of the locations where patients can be treated.
The Doctor stated that these hospitals have characteristics adequate to perform routine surgery and have “technologies, optical image transmission, radiological equipment, mechanical staplers, vehicles of synthesis completely comparable to those we usually use in Italy, France, or England”.
He also noted an excellent cultural preparation of doctors and nursing staff: “an attentive and trained staff to give complete trust also to solve any complications that surgery can generate”.
The private hospitals in Bucharest are suitable places to give surgeons the peace of mind of being able to operate safely and to ensure patients the same quality and the same services they would have in their own country. Cross Border Healthcare therefore presents itself as a solution to solve the problems of long waiting lists, and an opportunity for patients from all over Europe.