Questo caso particolare di patologia cistica cerebrale ha richiesto l’utilizzo di un innovativo percorso endoscopico sviluppato dagli stessi specialisti del Meyer. La rivista Operative Neurosurgery ha pubblicato un video-articolo sull’operazione.
La patologia
Il paziente presentava una cisti colloide di dimensioni notevoli, 24 mm, situata in una zona profonda del cervello, nel punto più alto del terzo ventricolo.
Questa condizione gli causava gravi cefalee e richiese una valutazione specialistica presso il Centro di Eccellenza di Neurochirurgia del Meyer.
Gli esperti diagnosticarono una cisti con una posizione anatomica complessa, non raggiungibile tramite l’approccio endoscopico tradizionale e difficile da visualizzare.
L’assenza di trattamento chirurgico avrebbe potuto causare l’ostruzione della circolazione del liquido cerebrospinale, aumentando pericolosamente la pressione endocranica e mettendo a rischio la vita del paziente.
Percorso endoscopico innovativo
Il team guidato dal dottor Lorenzo Genitori ha sviluppato una tecnica endoscopica innovativa.
Utilizzando un piccolo foro di soli 5 mm nell’osso frontale, insieme a strumenti come il neuronavigatore, il mapping preoperatorio e la trattografia in Risonanza Magnetica (RM), il percorso endoscopico è stato tracciato attraverso i ventricoli cerebrali laterali, il setto pellucido e la membrana del setto, raggiungendo la cisti da un angolo più diretto.
Questo approccio garantisce una precisione estrema senza rischi per altre strutture cerebrali.
Rispetto alla chirurgia tradizionale, riduce notevolmente il rischio di recidive.
Team multidisciplinare
In sala operatoria, il dottor Genitori è stato affiancato dai dottori Federico Mussa, Mirko Scagnet, Rina Agushi e Regina Mura, con la preziosa collaborazione della dottoressa Paola Serio in neuroanestesia e del dottor Ludovico D’Incerti, neuroradiologo, per la pianificazione e la simulazione preoperatoria.
Questa straordinaria operazione è stata resa possibile grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, diretto dalla professoressa Monica Carfagni, che da anni lavora a stretto contatto con il Meyer attraverso il laboratorio congiunto di stampa 3D “T3Ddy”.
Risultato e prospettive
Il paziente è stato dimesso solo tre giorni dopo l’intervento ed è in buone condizioni di salute.
La TAC postoperatoria ha confermato la completa rimozione della cisti senza alcuna complicazione.
Secondo il dottor Lorenzo Genitori, questa nuova tecnica aprirà la strada a trattamenti sempre più conservativi, mini invasivi e con minori complicazioni per i pazienti con lesioni cerebrali profonde nel futuro.
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