Le ultime frontiere dell’oculistica: inibitori C5 per la maculopatia, terapie long-acting, lenti innovative e realtà virtuale in sala operatoria.
Inibitori del complemento C5 per trattare la maculopatia atrofica
La maculopatia, con le sue forme ‘secca’ ed ‘umida’, rappresenta una seria minaccia per la vista, in particolare per la popolazione occidentale.
Il professor Stanislao Rizzo, Direttore del Dipartimento di Oculistica di Fondazione Policlinico Agostino Gemelli IRCCS e Ordinario di Oculistica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sottolinea che queste malattie sono la causa più frequente di ipovisione e disabilità visiva dopo i 50 anni.
La maculopatia atrofica, una forma legata all’età, colpisce circa 1 milione di italiani.
Fino a pochi mesi fa, non c’erano trattamenti disponibili, ma recentemente sono stati introdotti farmaci negli Stati Uniti che agiscono contro questa forma di maculopatia.
Questi inibitori del complemento C5, come pegcetacoplan e avacincaptad pegol, hanno dimostrato di rallentare l’evoluzione della malattia nel 30% dei pazienti, segnando un significativo progresso.
Nuove terapie intravitreali per la maculopatia 'Umida'
Le terapie intravitreali sono efficaci contro le forme ‘umide’ della maculopatia, ma la necessità di iniezioni mensili in sala operatoria rappresenta una sfida.
Tuttavia, nuovi trattamenti intravitreali, come il farmaco Faricimab, un anticorpo bispecifico contro il VEGF e l’angiopoietina-2, e una nuova formulazione di Aflibercept, stanno emergendo.
Inoltre, la sperimentazione di uno speciale ‘serbatoio’ ricaricabile impiantato sulla parete dell’occhio, che rilascia gradualmente il farmaco anti-VEGF, potrebbe consentire intervalli di trattamento più lunghi, fino a un anno.
La prospettiva di una terapia genica per insegnare alle cellule della retina a produrre autonomamente farmaci anti-angiogenici rappresenta un’altra promettente direzione di ricerca.
Sfide e innovazioni nella gestione della miopia
La miopia, un’emergenza a livello mondiale che colpisce 2,6 miliardi di persone, è al centro dell’attenzione.
Con il previsto aumento del 50% della popolazione mondiale miope, il rischio di distacco della retina è in aumento.
Recenti studi hanno dimostrato l’efficacia di colliri a bassissima concentrazione di atropina e lenti a defocalizzazione periferica nel rallentare la progressione della miopia.
Nuove terapie, come lenti a contatto a defocalizzazione periferica, sono attese nel prossimo futuro.
Realtà virtuale in sala operatoria e progressi in chirurgia oculistica
Un altro aspetto affrontato al congresso è l’integrazione del metaverso e della realtà virtuale in chirurgia oculistica.
La simulazione in realtà virtuale sta diventando un elemento chiave nella formazione dei giovani oculisti, offrendo un ambiente sicuro per praticare interventi delicati.
L’utilizzo di microscopi digitali che proiettano immagini 3D in sala operatoria, insieme all’adozione di nuovi strumenti e tecniche, contribuisce a migliorare i risultati nei pazienti.
Terapia genica in oculistica
La terapia genica sta guadagnando terreno nella cura di malattie rare, come la retinite pigmentosa.
Studi e trial clinici sono in corso per trattare forme specifiche, e in futuro, la terapia genica potrebbe estendersi a patologie più comuni, come la maculopatia ‘umida’ e la retinopatia diabetica.
Le aziende farmaceutiche stanno investendo considerevolmente in questa promettente area di ricerca.
Innovazioni live e chirurgia oculistica
Il congresso ha ospitato interventi live dal Gemelli e da Gemelli Isola, durante i quali chirurghi provenienti da diverse parti del mondo hanno presentato nuove tecniche operatorie e strumenti avanzati, inclusi microscopi completamente digitali.
Questi progressi mirano a ottenere risultati sempre migliori nei pazienti, segnando ulteriori sviluppi nell’ambito della chirurgia oculistica.