TAC Spectral arriva al Sant’Orsola

L’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola potenzia la ricerca e l’equipaggiamento medico con un investimento di quasi 17 milioni di euro grazie a fondi PNRR, regionali e aziendali.

Nuovi orizzonti nella diagnosi medica

Un salto di qualità nella diagnosi e nella ricerca medica si concretizza con l’introduzione della Spectral CT 7500, la nuova e unica TAC all’IRCCS Sant’Orsola.

Questo avanzato dispositivo, giunto grazie a un investimento di tre milioni di euro, non solo accelera la diagnosi, ma apre innumerevoli opportunità di ricerca nei settori epatologico, nefrologico, cardiovascolare e oncologico.

Ciò include anche pazienti precedentemente esclusi come quelli con patologie cardiache, pediatriche e bariatriche.

Una trasformazione globale delle apparecchiature

L’ospedale sta sperimentando un’ampia trasformazione delle sue attrezzature diagnostiche, grazie a un finanziamento complessivo di 16 milioni e 900mila euro provenienti da fonti regionali, aziendali e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Entro la fine dell’estate, il centro potrà vantare un parco macchine all’avanguardia: 3 TAC, 1 risonanza magnetica, 2 PET, 2 angiografi e 2 mammografi, offrendo strumenti diagnostici all’avanguardia.

Tecnologia spettrale per la diagnosi precisa

La Spectral CT 7500 rappresenta un balzo in avanti nella diagnosi medica.

A differenza delle TAC tradizionali che si concentrano sulla posizione e dimensione delle lesioni, questa tecnologia spettrale suddivide i raggi X, consentendo un’analisi approfondita dei tessuti corporei.

Questi dati aggiuntivi vengono estratti dalle normali immagini TC, garantendo una dose di radiazioni minore per il paziente.

Questo approccio accelera la caratterizzazione delle malattie e riduce la necessità di scansioni e test di follow-up.

Benefici e applicazioni cliniche

La Spectral CT 7500 dimostra una maggiore sensibilità nel rilevare lesioni maligne, riducendo i tempi di diagnosi del 34%.

La tecnologia trova applicazione nella ricerca delle lesioni primarie e secondarie di organi come fegato, rene e pancreas, così come nello studio della tossicità dei farmaci chemioterapici e nella probabilità di aneurismi.

Inoltre, apre nuovi orizzonti nella ricerca cardiovascolare e oncologica avanzata.

Un futuro di innovazione medica

La Spectral CT 7500 rappresenta solo il primo passo nell’ampia trasformazione delle apparecchiature diagnostiche all’IRCCS Sant’Orsola.

Nei prossimi mesi, l’ospedale introdurrà una serie di dispositivi avanzati, tra cui TC con capacità diagnostiche specifiche, risonanze magnetiche ad alta potenza, angiografi specializzati per la cardiologia e radiologia interventistica.

L'innovativa RM3 Tesla

Oltre alla Spectral CT 7500, l’ospedale può vantare la RM3 Tesla, una risonanza magnetica all’avanguardia che offre una maggiore definizione spaziale per lo studio di organi cruciali.

Questo dispositivo supporta la ricerca sulle malattie cardiache e facilita la comprensione dei meccanismi delle principali patologie.

In conclusione, l’IRCCS Sant’Orsola sta rivoluzionando la diagnosi e la ricerca medica grazie a nuove tecnologie diagnostiche, aprendo nuovi orizzonti nella cura e nella comprensione delle patologie.

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Carenza di Medici o Infermieri?

In un contesto sanitario in continua evoluzione, sorgono interrogativi cruciali: è la carenza di medici o di infermieri a mettere a repentaglio la qualità dell’assistenza?

Densità medica e rapporto infermieri-medico in Italia e all'estero

In Italia, la forza lavoro medica ammonta a circa 244.000 professionisti. Di questi, il 44% opera come dipendente del Sistema Sanitario Nazionale (Ssn), il 34% è convenzionato con il Ssn (ad esempio, i medici di medicina generale), e il restante 12% lavora nel settore privato accreditato dal Ssn. La densità medica del paese, con 4,1 medici ogni 1.000 abitanti, si colloca tra le più elevate in Europa.

In confronto, il Regno Unito e la Francia vantano rispettivamente 3 e 3,3 medici ogni 1.000 abitanti.

Tuttavia, tale scenario cambia drammaticamente quando si considera il rapporto infermieri-medico.

Nel Ssn italiano, operano 1,42 infermieri per ogni medico, mentre in Germania il rapporto è di 2,7, nel Regno Unito di 2,8 e in Francia di 3,3.

Perché la percezione di mancanza di medici?

Sebbene l’Italia disponga di una densità medica elevata, la sensazione di carenza di medici è diffusa.

Questo fenomeno è influenzato da vari fattori. La quantità di medici necessaria in un sistema sanitario è determinata da tre elementi principali:

a) la suddivisione dei ruoli e delle funzioni tra medici e altre professioni sanitarie;

b) l’equilibrio tra personale e tecnologie, spesso regolato da standard procedurali;

c) la prevalenza delle patologie.

Negli ultimi vent’anni, le professioni sanitarie come infermieri, riabilitatori e tecnici diagnostici hanno richiesto una formazione universitaria.

Tuttavia, il Ssn non ha ancora formalmente riconosciuto il livello di autonomia professionale di questi ruoli, mantenendo intatto il numero di medici richiesti dal sistema.

Nonostante il Ssn disponga di tecnologie avanzate, gli standard di personale non sono stati ridotti, nonostante le macchine abbiano aumentato l’efficienza lavorativa.

In breve, il panorama medico è cambiato, ma le norme e le funzioni rimangono ancorate a quanto viene svolto nei paesi più sviluppati, dove le professioni sanitarie sono più autonome e necessitano di meno supervisione medica.

Impatto dell'invecchiamento della popolazione

L’Italia è uno dei paesi più anziani al mondo, con una popolazione in cui gli ultra 65 anni sono il doppio rispetto agli under 15, rappresentando il 25% della popolazione.

Questo scenario determina una maggiore prevalenza di patologie croniche e fragilità che richiedono cure mirate e assistenza prolungata, dunque più infermieri e operatori socio-sanitari, ma meno medici.

La mancanza di infermieri o la sottovalutazione del loro ruolo porta ad un sovraccarico improprio dei medici.

Situazione attuale e prospettive future

Le borse di studio per le scuole di specializzazione mediche sono aumentate nel corso degli anni, da 7.500 posti nel 2008 a 14.000 nel 2023. Nel decennio 2022-2031, si prevede un massimo di 10.000 pensionamenti di specialisti all’anno, di cui 5.000 dal Ssn.

Di conseguenza, tra qualche anno, ci si aspetta un incremento del numero di medici.

Al contrario, i posti universitari per infermieri sono spesso non occupati, e solo il 75% degli iscritti riesce a completare gli studi.

Di conseguenza, il numero di infermieri pensionati supera le nuove assunzioni (14.000), risultando in una carenza di 60.000 infermieri rispetto alle necessità.

Questo scenario porta a una direzione opposta al necessario: più medici e meno infermieri.

Soluzioni e Prospettive

Per affrontare questa sfida, occorrono diverse azioni.

In primo luogo, è essenziale ridisegnare l’immagine delle professioni sanitarie tra i giovani, attraverso una campagna informativa che ne evidenzi le qualifiche, le opportunità occupazionali e i ruoli di rilievo.

È necessario anche rivedere i modelli organizzativi e le regole relative al personale coinvolto nelle procedure, limitando la presenza di medici solo quando è strettamente necessario e superando vecchie abitudini burocratiche.

Inoltre, è importante aggiornare le programmazioni universitarie per rispondere alla reale richiesta di personale nel settore sanitario.

In conclusione, il problema delle carenze e delle percezioni errate nel settore sanitario richiede un approccio olistico e lungimirante, orientato a garantire un equilibrio tra medici e professioni sanitarie in linea con le necessità della popolazione e i cambiamenti nella pratica medica moderna.

Metodo “valvola su valvola” per la prima volta al Spitalul Clinic SANADOR

Prima volta al Spitalul Clinic SANADOR, con la supervisione del noto chirurgo italiano Prof. Dr. Mauro Cassese, per la sostituzione della valvola mitrale tramite procedura minimamente invasiva “valvola su valvola”

Procedura minimamente invasiva realizzata in modo pionieristico

Presso lo Spitalul Clinic SANADOR, il team guidato dal Prof. Dr. Victor Costache capo della Sezione di Chirurgia Cardiovascolare, ha eseguito con successo una procedura di sostituzione transcatetere della valvola mitrale attraverso il metodo “valvola su valvola” su una paziente di 80 anni affetta da insufficienza cardiaca avanzata e con alto rischio operatorio. Alla paziente era stata impiantata una valvola biologica 11 anni prima, ma nel frattempo questa era degenerata. L’intervento endovascolare presso SANADOR è stato eseguito con il supporto del Prof. Dr. Mauro Cassese, cardiochirurgo proveniente dall’Italia.

È la prima volta che questo tipo di procedura di sostituzione della valvola mitrale viene effettuata presso lo Spitalul Clinic SANADOR nel Centro di Eccellenza per la Chirurgia Cardiovascolare Minimamente Invasiva. Questo risultato è stato reso possibile grazie alla straordinaria esperienza del team medico e alle eccezionali attrezzature. Lo Spitalul Clinic SANADOR è l’unico in Romania ad essere dotato di due avanzate angiografi Philips Azurion 7 di ultima generazione. Inoltre, presso lo Spitalul Clinic SANADOR opera il primo blocco operatorio completamente digitalizzato in Romania.

Eccellenti risultati con rapida dimissione

“Questa procedura è stata eseguita utilizzando una tecnica innovativa, minimamente invasiva e transcatetere. La paziente presentava un’insufficienza cardiaca avanzata e probabilmente la sua aspettativa di vita era inferiore ai 6 mesi. Il recupero è stato rapido: la paziente è stata trasferita dalla terapia intensiva cardiologica il giorno successivo all’intervento e dimessa il giorno seguente. La procedura si è svolta senza incidenti, attraverso una puntura femorale, il che ci ha permesso di affrontare la valvola mitrale senza aprire il torace. Si tratta di una procedura relativamente nuova a livello mondiale, ma è stata resa sicura dalla presenza di un team internazionale. Abbiamo avuto il privilegio di avere con noi il Professor Mauro Cassese dall’Italia”, ha dichiarato il Prof. Dr. Victor Costache.

Il team operativo presso lo Spitalul Clinic SANADOR era composto dal Prof. Dr. Victor Costache, dal Prof. Dr. Mauro Cassese, dalla Dr. Cristina Pitiș, dalla Dr. Florentina Matache, dalla Dr. Anca Chitic, dalla Dr. Andreea Costache e dagli infermieri Oana Străchinariu, Georgeta Barbu e Marian Stoica.

Patologie della valvola mitrale

La valvola mitrale è una delle quattro valvole del cuore e ha il compito principale di impedire al sangue di tornare dal ventricolo sinistro all’atrio sinistro durante la contrazione ventricolare. Quando la valvola mitrale non svolge correttamente e completamente la sua funzione, possono verificarsi rigurgiti, come nel prolasso della valvola mitrale. Un’altra alterazione della valvola è la stenosi mitralica, quando si verificano calcificazioni e la valvola diventa un ostacolo al passaggio del sangue dall’atrio sinistro al ventricolo sinistro.

Indipendentemente dal tipo di alterazione della valvola mitrale, esistono attualmente trattamenti moderni e minimamente invasivi attraverso i quali la valvola malata può essere riparata o sostituita chirurgicamente o tramite procedure di cardiologia interventistica effettuate in laboratorio di cateterismo.

Una situazione particolare si verifica quando una valvola mitrale malata è stata sostituita con una protesi valvolare e questa si degenera o si stenosa a sua volta dopo alcuni anni di funzionamento. Questo vale soprattutto per le bioprostesi valvolari, per le quali il bisogno di anticoagulanti è ridotto rispetto alle protesi meccaniche, ma hanno una durata di vita di 10-15 anni. Questo è il motivo per cui, attualmente, soprattutto nei pazienti giovani, la prima opzione è la riparazione chirurgica della valvola colpita o, se ciò non è possibile, si consiglia l’uso di valvole meccaniche. Tuttavia, i pazienti spesso preferiscono le bioprostesi valvolari per evitare gli eventuali effetti indesiderati dell’anticoagulazione, accettando il rischio di un intervento successivo.

Rigenerazione o degenerazione della bioprotesi mitrale

Nel caso in cui si verifichi una rigenerazione o una degenerazione della bioprotesi valvolare mitrale, è necessario intervenire per riparare o sostituire la valvola. Fino a poco tempo fa, la chirurgia era l’unica opzione per questi casi, con i rischi intrinseci legati alla conduzione di manovre chirurgiche su pazienti con patologia mitrale.

Recentemente, però, beneficiando dei notevoli progressi registrati nelle procedure endovascolari di sostituzione valvolare o di impianto di una nuova valvola direttamente nella valvola difettosa (la cosiddetta procedura “valvola su valvola”), in cui esiste già esperienza per la valvola aortica, tali procedure hanno iniziato ad essere praticate anche per la valvola mitrale.

La procedura di sostituzione della valvola mitrale “valvola su valvola” è tuttavia molto più complessa dal punto di vista tecnico e dovrebbe essere eseguita solo da operatori con una vasta esperienza nelle procedure transcatetere e nella chirurgia cardiovascolare. Questa procedura è particolarmente indicata per i pazienti ad alto rischio operatorio o per i quali l’intervento chirurgico è controindicato.

Il Centro di Eccellenza SANADOR

Lo Spitalul Clinic SANADOR è un centro di eccellenza e formazione in chirurgia cardiovascolare minimamente invasiva, il primo del suo genere in Romania. Presso il Centro di Eccellenza per la Chirurgia Cardiovascolare Minimamente Invasiva si eseguono costantemente numerose procedure chirurgiche o interventistiche in cardiologia in anteprima nazionale.

La chirurgia cardiovascolare minimamente invasiva è diventata il principale metodo di trattamento chirurgico per le gravi affezioni cardiache e delle grandi arterie. Grazie ai progressi raggiunti negli ultimi anni in questo campo, è possibile effettuare interventi cardiovascolari attraverso un approccio minimamente invasivo per la maggior parte delle indicazioni. In questo modo si ottengono buoni risultati a lungo termine e numerosi vantaggi per i pazienti: recupero rapido, ridotto rischio di complicazioni, significativa riduzione del dolore postoperatorio.

I pazienti beneficiano così dei trattamenti più moderni, garantiti da medici con lunga esperienza e specializzazione in chirurgia cardiovascolare minimamente invasiva e cardiologia interventistica, che utilizzano attrezzature all’avanguardia. Le procedure di chirurgia endoscopica vengono eseguite con strumentazione 3D e 4K di alta qualità, mentre i trattamenti endovascolari vengono effettuati con due angiografi ultraperformanti Philips Azurion 7, nel Laboratorio di Cateterismo Cardiaco.

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Stryker lancia una campagna di marketing diretto ai pazienti

Stryker, negli USA, ha lanciato una campagna di marketing diretta al paziente  chiamata “Scan. Plan. Mako Can”. per il suo software Mako SmartRobotics. 

Stryker lancia una campagna di marketing diretto ai pazienti

Stryker, una delle più grandi aziende al mondo nel settore delle tecnologie mediche, ha annunciato il lancio di una campagna di marketing diretta ai pazienti dal titolo “Scan. Plan. Mako Can.”

Attraverso questa iniziativa, Stryker mira a aumentare la consapevolezza dei pazienti riguardo a Mako SmartRobotics™, un’opzione innovativa per coloro che necessitano di interventi di sostituzione articolare a causa dell’artrite al ginocchio o all’anca.

Un'impronta radicata in Mako SmartRobotics™

Don Payerle, Presidente della divisione Joint Replacement di Stryker, ha spiegato: “‘Scan. Plan. Mako Can.’ ha radici profonde nei principi di Mako SmartRobotics™.

Siamo fermamente impegnati nell’avanzamento della tecnologia per la sostituzione articolare e nel permettere ai chirurghi di ottenere risultati superiori per i loro pazienti.

Il nostro obiettivo è condividere questa campagna con le persone che affrontano il dolore articolare, consentendo loro di cercare assistenza e intraprendere un percorso verso il ritorno alle loro attività amate.”

Pianificazione basata su CT e Tecnologia AccuStop™

Un elemento centrale di Mako SmartRobotics™ è la pianificazione basata su tomografia computerizzata (CT), che fornisce ai chirurghi una visione completa dell’anatomia del paziente e della procedura chirurgica imminente.

La tecnologia innovativa di feedback tattile AccuStop™ di Mako consente ai chirurghi di eseguire piani con notevole precisione, contribuendo a minimizzare la disturbo dei tessuti.

È importante notare che Mako SmartRobotics™ ha dimostrato risultati migliori, tra cui minor dolore e tempi di recupero più veloci, rispetto alla tradizionale chirurgia di sostituzione articolare manuale.

Risultati positivi e capacità digitali avanzate

Inoltre, l’integrazione delle capacità digitali da parte di Stryker, nota come Advanced Digital Healthcare, consente a prodotti come Mako di generare informazioni utili per migliorare i risultati clinici, operativi e finanziari lungo il continuum di cura.

Campagna omnicanale "Scan. Plan. Mako Can."

La campagna completa “Scan. Plan. Mako Can.” prende vita attraverso una varietà di mezzi e diversi canali mediatici, tra cui TV lineari e in streaming, social media, YouTube, piattaforme programmatiche/endemiche e ricerca a pagamento. 

Promuovere la consapevolezza e le opzioni di trattamento

Si incoraggia le persone che soffrono di dolore articolare a consultare i propri professionisti sanitari per esplorare le opzioni di trattamento disponibili, incluso l’adeguatezza dell’intervento di sostituzione articolare.

Per saperne di più su Mako SmartRobotics™, visitare MakoCan.com.

Considerazioni finali sulla chirurgia e i risultati individuali

È importante sottolineare che ogni procedura chirurgica comporta rischi intrinseci.

I chirurghi devono esercitare il loro giudizio clinico professionale quando considerano l’utilizzo di tecnologie specifiche nella loro pratica.

Stryker non fornisce consulenza medica e raccomanda che i chirurghi ricevano una formazione adeguata prima di incorporare qualsiasi tecnologia nella chirurgia.

I livelli di recupero e attività dei pazienti dopo l’intervento chirurgico possono variare.

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Chirurgia Bariatrica e Farmaci Anti-Obesità al Congresso IFSO a Napoli

I nuovi farmaci per la perdita di peso non sostituiscono la chirurgia, che rimane essenziale per i pazienti con obesità grave.

Il XXVI Congresso mondiale dell'IFSO a Napoli

Dal 30 agosto al 1° settembre, Napoli ospiterà il XXVI Congresso mondiale dell’International Federation for the Surgery of Obesity and Metabolic Disorders (IFSO). Questo summit internazionale riunirà oltre 2mila iscritti provenienti da 93 Paesi, rappresentando un’opportunità fondamentale per discutere le sfide legate all’obesità e alle sue soluzioni terapeutiche.

Obesità in Italia, una sfida crescente

L’obesità rappresenta un problema di salute in rapido aumento in Italia, colpendo ben 4 milioni di persone. Secondo l’ISS, ci sono addirittura 17 milioni di italiani in sovrappeso.

Affrontare questa sfida richiede approcci terapeutici adeguati e sostenibili.

Farmaci e Chirurgia, due strade complementari

Due principali opzioni terapeutiche emergono nella lotta all’obesità: la chirurgia bariatrica e i farmaci anti-obesità.

Tuttavia, è cruciale comprendere che queste opzioni non sono alternative separate, bensì componenti di un approccio multidisciplinare più ampio.

La chirurgia bariatrica e i farmaci possono integrarsi efficacemente per offrire un percorso terapeutico completo.

Chirurgia Bariatrica

L’obesità grave richiede spesso interventi mirati e la chirurgia bariatrica si rivela un’arma potente in questo campo.

Secondo il Prof. Luigi Angrisani, Luigi-Angrisani_bendaggio-gastrico_chirurgia_SEFesperto di Chirurgia Generale, la chirurgia bariatrica offre risultati duraturi, con procedure come la gastrectomia verticale laparoscopica e il bypass gastrico che possono portare a un calo ponderale significativo, superiore a quanto ottenibile con i farmaci.

Programma scientifico e multidisciplinarietà

Il congresso si concentrerà sull’aggiornamento degli operatori del settore attraverso una varietà di formati, tra cui corsi, simposi, tavole rotonde, laboratori pratici e sessioni scientifiche.

La partecipazione di specialisti provenienti da diverse discipline, come chirurghi, anestesisti, internisti, psicologi e nutrizionisti, garantirà una visione completa e multidisciplinare dell’obesità e delle sue soluzioni terapeutiche.

Nuove Linee Guida per la Chirurgia Bariatrica

Uno dei momenti chiave del congresso sarà la discussione delle nuove linee guida per la chirurgia bariatrica, sviluppate in collaborazione con la Società Americana di Chirurgia Bariatrica e Metabolica (ASMBS) e la Federazione Mondiale (IFSO).

Queste direttive aggiornate rappresentano un progresso significativo, ampliando le indicazioni per la chirurgia metabolica e bariatrica.

Espandere le possibilità di trattamento

Le nuove linee guida includono otto nuove indicazioni che abbracciano una gamma diversificata di pazienti.

Queste indicazioni includono persone con obesità di classe 1, bambini e adolescenti, anziani, pazienti in attesa di interventi ortopedici, pazienti che richiedono riparazione di ernie addominali e coloro che affrontano malattie del fegato o insufficienza cardiaca.

Chirurgia Robotica e Innovazione

Oltre alla discussione sulle linee guida, il congresso IFSO offrirà un’opportunità unica di esplorare procedure chirurgiche all’avanguardia e l’uso potenziale della chirurgia robotica.

Questo rappresenta un passo avanti nell’evoluzione della chirurgia bariatrica, aprendo nuove prospettive per migliorare i risultati dei pazienti.

Concludendo, il Prof. Angrisani sottolinea che il congresso IFSO a Napoli sarà un’importante piattaforma per esaminare nuove prospettive e promuovere l’innovazione nel trattamento dell’obesità. crescente in modo completo ed efficace.

Nuovi LEA in G.U. dal 4 Agosto 2023

Ufficialmente pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 4 agosto 2023 il Decreto del Ministero della Salute riguardante le tariffe dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), previsto dal DPCM del 12 gennaio 2017

Nuove tariffe, un passo avanti

Il Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 4 agosto 2023 rappresenta un importante passo avanti nell’ambito dell’assistenza sanitaria.

Emesso dal Ministero della Salute in collaborazione con il MEF il 23 giugno 2023, il Decreto riguarda le tariffe dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), con l’obiettivo di attuare le disposizioni del DPCM del 12 gennaio 2017.

Aggiornamento e uniformità delle tariffe

Una delle principali innovazioni del Decreto consiste nell’aggiornamento delle tariffe delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, che erano rimaste ferme al 1996 e al 1999 rispettivamente.

Inoltre, il Decreto definisce le tariffe per le nuove prestazioni introdotte con il DPCM sui Lea nel 2017.

L’obiettivo è garantire l’erogazione uniforme di cure e servizi sanitari su tutto il territorio nazionale.

Entrata in vigore delle nuove tariffe

Le nuove tariffe saranno applicate a partire dal primo gennaio 2024 per l’assistenza specialistica ambulatoriale e dal primo aprile 2024 per l’assistenza protesica.

Questa tempistica permetterà una transizione fluida verso il nuovo sistema tariffario, assicurando una migliore accessibilità alle cure e ai servizi per i cittadini di tutto il Paese.

Un consenso confermato

L’importanza di questo Decreto è sottolineata dalla conferma dell’intesa in Conferenza Stato-Regioni, avvenuta il 19 aprile 2023.

Questo accordo ha aperto la strada per l’adozione delle nuove tariffe e ha contribuito a rafforzare la collaborazione tra il Ministero della Salute e le regioni italiane.

Innovazioni chiave nei Lea

Tra le novità introdotte dalle nuove tariffe, spicca l’omogeneità nell’erogazione di alcune prestazioni su tutto il territorio nazionale.

Questo includerà servizi fondamentali come la procreazione medicalmente assistita, la diagnosi della celiachia e delle malattie rare, nonché l’utilizzo di tecnologie innovative come l’enteroscopia con microcamera ingeribile e lo screening neonatale.

Progressi nell'assistenza protesica

Il Decreto si estende anche all’assistenza protesica, introducendo una serie di nuove soluzioni per migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità.

Queste innovazioni includono comunicatori oculari e tastiere adattate, apparecchi acustici a tecnologia digitale, strumenti per facilitare l’alimentazione e la cura personale, nonché sistemi di mobilità avanzati come scooter a quattro ruote e sollevatori specializzati.

Assistenza Sanitaria:

Con l’entrata in vigore delle nuove tariffe, l’Italia prosegue il suo cammino verso un’assistenza sanitaria più accessibile, innovativa ed equa.

Questo Decreto rappresenta un passo importante verso una migliore qualità della vita per tutti i cittadini, garantendo cure efficaci e servizi adeguati su tutto il territorio nazionale.

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Medici social, netiquette per la rete

La relazione tra medici e Internet ha progressivamente guadagnato importanza, culminando in un ruolo rilevante anche nel contesto italiano.

Un nuovo legame emergente

La pandemia ha catalizzato questa evoluzione, dando vita alle celebri ‘viro-star’ e a professionisti della salute quali nutrizionisti, dermatologi e chirurghi plastici che condividono consigli e opinioni sui social media.

Questa presenza online ha incantato i sostenitori, suscitato critiche da parte degli oppositori e generato ironia all’interno della comunità virtuale.

Linee guida per un uso etico dei social media

Un importante passo avanti è stato compiuto grazie alle “Raccomandazioni sull’uso di social media, di sistemi di posta elettronica e di istant messaging nella professione medica e nella comunicazione medico-paziente”.

Questo documento è stato elaborato da Eugenio Santoro, Guido Marinoni, Guerino Carnevale e Francesco Del Zotti, appartenenti al Gruppo di Lavoro “Information and Communications Technology” della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), sotto la coordinazione di Giacomo Caudo.

Netiquette per medici online

Questa iniziativa si propone come una sorta di netiquette per i medici attivi sui social media, nonché per coloro che li utilizzano come fruitori.

L’obiettivo è rispettare i principi etici del Codice di Deontologia Medica sia nel mondo digitale che nella realtà concreta, evitando la diffusione di notizie false.

Consigli pratici

Alcuni suggerimenti pratici emersi dal documento includono:

  1. Creare due profili distinti, uno personale e uno professionale.
  2. Valutare con cautela le richieste di amicizia da parte dei pazienti.
  3. Garantire la validità scientifica dei contenuti pubblicati.
  4. Concentrarsi sulla promozione della salute e sulla prevenzione, evitando di suggerire trattamenti specifici.
  5. Preservare la privacy e l’anonimato dei pazienti durante le discussioni di casi clinici.
  6. Rivelare eventuali conflitti di interesse in modo trasparente.
  7. Essere consapevoli che la diffamazione e la violazione della privacy online sono perseguibili legalmente.

Regolamentazione futura

Tali raccomandazioni, pur non ancora rappresentando la posizione ufficiale della Fnomceo, costituiscono una base importante per potenziali modifiche e integrazioni al Codice Deontologico.

Queste linee guida potrebbero influenzare aspetti come l’Informatizzazione e l’Innovazione, l’Informazione e la Comunicazione e la Pubblicità sanitaria.

L'evolvere della comunicazione medica

La crescente adesione dei medici alle piattaforme di social media, sia per aggiornamenti professionali che per informare il pubblico su tematiche di salute, ha reso essenziale l’elaborazione di norme etiche. In mancanza di regolamentazioni specifiche, i medici rischiano di compromettere il rapporto tradizionale con i pazienti e potrebbero affrontare questioni legali.

L’utilizzo corretto dei social media diventa quindi cruciale per preservare l’integrità della professione medica e la salute pubblica.

Primo Intervento Innovativo nella Struttura di Radiologia Interventistica di Sassari

Questa procedura avanzata permette il rialzo delle vertebre e l’inserimento di un acrilato, simile a un cemento, per ripristinare la giusta altezza tra le vertebre.

Un approccio rivoluzionario alla cura delle fratture vertebrali:

La Radiologia Interventistica, sotto la guida del professor Salvatore Masala, ha introdotto una vertebro-plastica innovativa, eseguita per la prima volta a Sassari.

Questa procedura è stata adottata su una paziente affetta da fratture vertebrali causate dall’osteoporosi, localizzate nell’undicesima e dodicesima vertebra.

Utilizzando un dispositivo chiamato “device intrasomatico”, i medici sono stati in grado di rialzare le vertebre crollate e, successivamente, di inserire l’acrilato per riempire le cavità vertebrali.

Nonostante l’eccezionalità dell’esecuzione simultanea su una stessa persona, l’intervento è stato considerato indicato in base alla morfologia del corpo vertebrale fratturato.

Il tutto è stato eseguito con una blanda sedazione, evitando incisioni sulla cute del paziente grazie a “semplici” fori attraverso cui il radiologo interventista ha condotto le procedure.

Una collaborazione multidisciplinare per il successo dell'intervento

La collaborazione tra diverse unità mediche è stata essenziale per il successo dell’intervento.

La Radiologia Interventistica ha lavorato a stretto contatto con la Clinica Ortopedia, guidata dal professor Doria, e il team di Anestesia, diretto dal professor Terragni.

Questo approccio multidisciplinare ha permesso di mettere il paziente al centro delle cure e fornire la migliore assistenza possibile.

Dopo circa 4 ore di permanenza in day hospital, la paziente è stata dimessa con la programmazione di controlli successivi per monitorare il recupero.

Innovazioni tecnologiche per una salute migliore

La struttura di Radiologia Interventistica di Sassari ha compiuto passi significativi verso l’innovazione tecnologica nel campo medico.

Recentemente, è stata acquisita una nuova Tc con tecnologia innovativa e intelligenza artificiale, offrendo immagini di elevata qualità e potenzialità cliniche avanzate.

Questa macchina viene impiegata per la scansione cardiaca, compresi gli studi cardiologici, sia con pazienti pediatrici che con traumi.

Ulteriori aggiunte al “parco macchine” includono un nuovo mammografo digitale con tomosintesi 3D e dual energy, dotato di un mezzo di contrasto unico in Sardegna, e un ecografo di ultima generazione con sistema AI, il primo di questo tipo disponibile in una struttura del sistema sanitario nazionale. Inoltre, la struttura ha in programma l’acquisizione di due apparecchi per la risonanza magnetica, uno da 3 Tesla e uno da 1,5 Tesla, quest’ultimo acquistato con fondi del Pnrr.

Queste tecnologie all’avanguardia si pongono al servizio delle cittadine e dei cittadini dell’isola, garantendo risposte cliniche e misure preventive di elevata qualità.

Conclusioni

Il primo intervento innovativo nella struttura di Radiologia Interventistica di Sassari segna un importante traguardo per l’assistenza medica avanzata nella regione.

Grazie a una combinazione di tecnologie all’avanguardia e un approccio multidisciplinare, la struttura si impegna a fornire cure di alta qualità e a mettere al centro il benessere dei pazienti.

Complicanze Post Operatorie, Rischio e Prevenzione

Un nuovo studio ha evidenziato le cause delle complicanze post operatorie e le strategie per evitarle. Un’indagine dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, ha fornito importanti risultati sulla prevenzione delle complicanze post operatorie.

L'incidenza delle complicanze post operatorie: una realtà allarmante

Le complicanze post operatorie si verificano nel 30% dei casi, ma tale percentuale può aumentare fino al 50% nei pazienti fragili.

Questo dato mette in luce la gravità del problema e la necessità di adottare misure preventive.

Le complicanze più comuni: cuore, polmoni e intestino

Tra le complicanze post operatorie più frequenti vi sono problemi cardiaci, polmoniti e disturbi intestinali.

Questi rischi possono influire significativamente sull’esito dell’intervento e sulla salute del paziente a lungo termine.

Uno studio illuminante: il ruolo dell'allenamento HIIT

I ricercatori dell’Università di Otago hanno analizzato 12 studi, coinvolgendo 832 pazienti di età media di 66-67 anni, al fine di identificare il modo più efficace per prevenire le complicanze post operatorie.

Lo studio ha rivelato che brevi allenamenti ad alta intensità, noti come HIIT, nelle settimane precedenti all’intervento possono ridurre significativamente il rischio di complicanze.

Cos'è l'HIIT: high intensity interval training

L’allenamento HIIT prevede brevi sessioni di esercizi ad alta intensità alternati a brevi periodi di recupero.

Questo tipo di allenamento mira a rafforzare il muscolo cardiaco, riducendo la probabilità di spiacevoli conseguenze post operatorie.

Ampliamento del campo di studio

Lo studio ha incluso una vasta gamma di interventi chirurgici, anche quelli complessi e a lunga durata.

Dai risultati è emerso che l’HIIT può essere benefico per diverse tipologie di pazienti, migliorando la forma fisica e lo stato di salute anche in sole 4-6 settimane.

Benefici dell'allenamento HIIT

L’allenamento ad intervalli ad alta intensità è stato dimostrato in grado di aumentare significativamente la capacità cardiorespiratoria dei pazienti.

Questo significa che il corpo può assorbire e utilizzare l’ossigeno in modo più efficiente durante periodi prolungati di sforzo, contribuendo a una migliore ripresa post operatoria.

Conclusioni

Il nuovo studio condotto dall’Università di Otago ha evidenziato l’importanza dell’allenamento HIIT come misura preventiva per ridurre il rischio di complicanze post operatorie.

Questo tipo di preparazione può portare notevoli benefici in termini di salute e recupero per i pazienti, indipendentemente dal tipo di intervento chirurgico affrontato.

Con una percentuale così significativa di pazienti a rischio di complicanze, l‘adozione di tali strategie preventive può avere un impatto positivo sulle cure mediche e sul benessere generale dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico.

Fonte

La tecnologia al servizio della medicina

La tecnologia al servizio della medicina, Siemens Healthineers Italia ha una visione chiara dell’ospedale del futuro.

Nuovi modelli di assistenza sanitaria all'estero

In tutto il mondo, stanno emergendo nuovi modelli di assistenza sanitaria che integrano partenariati pubblico-privato (PPP) tra enti pubblici, organizzazioni sanitarie e aziende medtech.

Questi progetti mirano a migliorare l’erogazione dei servizi sanitari e offrire opportunità significative di risparmio sui costi.

Mentre all’estero queste iniziative stanno prendendo sempre più piede, in Italia si riscontrano sfide legate agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nonostante gli investimenti pianificati di oltre 4 miliardi di euro per la Missione 6 del PNRR, l’inflazione acquisita nel 2023 rischia di erodere una parte significativa dell’aumento della spesa sanitaria.

Questo aumento è fondamentale per affrontare le diseguaglianze regionali e locali nell’offerta di servizi e prestazioni sanitarie, nonché per integrare le innovazioni tecnologiche e terapeutiche necessarie per curare una popolazione sempre più anziana e con una maggiore predisposizione alle malattie croniche.

L'importanza dei partenariati pubblico-privato

Roberta Busticchi, presidente e amministratore delegato di Siemens Healthineers Italia, sottolinea che, nonostante i problemi presenti nel sistema sanitario italiano, ci sono anche grandi opportunità di miglioramento sistemico.

Secondo Busticchi, in un momento storico cruciale come quello attuale, è fondamentale considerare l’integrazione dei partenariati pubblico-privato come la direzione giusta da seguire in Italia.

Questo approccio potrebbe essere particolarmente utile per costruire o rinnovare strutture sanitarie, implementare servizi clinici specializzati e favorire l’innovazione all’interno delle organizzazioni sanitarie.

Come nel settore sanitario in generale, i progetti PPP stanno evolvendo da un semplice acquisto transazionale di tecnologia medica a modelli basati sul valore, che mettono l’accento sulla qualità delle cure e sull’efficienza delle attività ospedaliere.

La tecnologia digitale come strumento essenziale

Con la crescente decentralizzazione del settore sanitario, la tecnologia digitale è diventata vitale per le comunicazioni e la connettività.

In questo contesto, le competenze digitali dei partner coinvolti diventano cruciali. Secondo Busticchi, servizi come il “digital twinning” offrono ai professionisti sanitari una rappresentazione virtuale dei pazienti e una comprensione più approfondita delle cure che vengono loro fornite.

La telemedicina, invece, permette ai pazienti di rimanere connessi con esperti clinici 24 ore su 24, migliorando la qualità delle cure e riducendo il numero di ospedalizzazioni.

Queste tecnologie possono migliorare l’efficienza dell’assistenza sanitaria, ma richiedono la collaborazione e la progettazione congiunta tra i fornitori di servizi sanitari e il settore tecnologico.

Solo così si possono affrontare efficacemente le sfide nel campo della sanità.

La sfida dell'ictus e il ruolo della tecnologia

Uno dei settori in cui la tecnologia può fare la differenza è quello dell’ictus.

Questa patologia rappresenta la seconda causa di morte e la prima causa di disabilità nel mondo.

Durante un ictus, quasi due milioni di cellule cerebrali muoiono ogni minuto che passa.

Pertanto, è fondamentale fornire un trattamento tempestivo.

Grazie a un innovativo sistema angiografico biplanare, che produce immagini simili a quelle di una tomografia computerizzata (CT) senza la necessità di una tradizionale scansione CT, è ora possibile trasferire i pazienti direttamente in sala angiografica, riducendo i tempi di trattamento e salvando così le funzionalità cerebrali.

Esempi di tecnologie innovative nell'assistenza sanitaria

La tecnologia innovativa sta aprendo nuove possibilità nell’ambito dell’assistenza sanitaria.

Dalle sale ibride Angio CT, che integrano immagini angiografiche e tomografiche per fornire ai chirurghi un imaging avanzato durante gli interventi, alla patologia digitale che consente una scansione precisa dei campioni cito-istologici, fino all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per identificare alterazioni non visibili a occhio umano, ci sono numerosi esempi di tecnologie all’avanguardia che stanno trasformando il settore sanitario.

La tecnologia come strumento nell'assistenza sanitaria

È importante sottolineare che la tecnologia stessa è solo uno strumento.

Quello che conta veramente è come viene utilizzata.

La tecnologia può essere impiegata in ambito di ricerca e nella routine sanitaria per migliorare la qualità delle cure offerte ai pazienti.

Tuttavia, è necessario trovare il giusto partner tecnologico, in grado di supportare le strutture sanitarie nel loro percorso verso diventare ospedali del futuro.

Questo partner deve contribuire nella definizione delle esigenze tecnologiche, nella progettazione degli spazi e nel creare un’armonia tra il design dei prodotti e l’ambiente circostante, per permettere agli operatori sanitari di lavorare al meglio.

Progettare l'ospedale del futuro con attenzione alla tecnologia e alle esigenze dei pazienti

L’ospedale del futuro deve essere progettato tenendo in considerazione la complessità degli spazi, dei percorsi, dei volumi e delle specialità, nonché delle esigenze del personale e dei pazienti.

La tecnologia deve essere al servizio di una cura mirata e personalizzata per i pazienti di oggi e di domani.

È fondamentale considerare anche l’impatto nel tempo e i benefici sia per chi somministra le cure che per chi le riceve.

La gestione dell’ospedale del futuro deve essere basata su criteri specifici che valorizzino le tecnologie disponibili e favoriscano la crescita continua delle competenze del personale sanitario.

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