Gli obiettivi strategici di Garofalo Health Care, l’unico attore nel panorama della sanità privata italiana a vantare una quotazione presso la Borsa di Milano.
Ritorno alle origini
Il Gruppo Garofalo Health Care ha recentemente siglato un accordo che riveste un’importanza particolare. Si tratta dell’acquisizione del gruppo romano Aurelia 80, un passo significativo verso la realizzazione di un centro cardiovascolare d’eccellenza. Questa mossa rappresenta un ritorno alle origini per Garofalo Health Care, dato che le cliniche coinvolte in quest’operazione erano state fondate negli anni ’50 dal rinomato medico Professore Raffaele Garofalo, padre di Maria Laura Garofalo, fondatrice e azionista di controllo della Garofalo Health Care.
Crescita sostenuta nel corso dei decenni
La crescita di Garofalo Health Care è un successo che si è sviluppato nel corso di due decenni, accelerando ulteriormente con la sua quotazione in Borsa nel 2018. Questo progresso è confermato anche dai risultati della trimestrale, che anticipano una semestrale ancora più promettente, programmata per la presentazione a settembre. L’Amministratore Delegato, Maria Laura Garofalo, sottolinea che il gruppo ha dimostrato la sua abilità nella gestione efficiente delle strutture sanitarie. La strategia organizzativa del gruppo, basata su un budget stabilito, consente ai manager di operare con l’autonomia necessaria, tenendo conto delle peculiarità del territorio in cui operano.
Espansione strategica e concentrazione sul mercato
Pochi mesi prima dell’acquisizione di Aurelia 80, Garofalo Health Care aveva aggiunto un altro tassello al suo portafoglio, acquisendo il Sanatorio Triestino, un’unità sanitaria situata nella regione Giuliana. Tuttavia, l’obiettivo di espansione non è ancora soddisfatto. Maria Laura Garofalo afferma che, nonostante l’interesse verso il Friuli Venezia Giulia, l’attenzione attuale è incentrata sulla ristrutturazione del gruppo romano, pur mantenendo un occhio vigile sul mercato per future opportunità.
Pianificazione e prospettive per il futuro
La ristrutturazione del gruppo romano potrebbe influenzare la marginalità finanziaria nel 2023, ma Maria Laura Garofalo sottolinea che non sarà necessario rivedere le previsioni finanziarie. Al contrario, si prevede già una nuova fase di crescita nel 2024. Si prospetta che il gruppo romano genererà un ebitda tra 5 e 6 milioni nel corso dell’anno in corso, nonostante gli investimenti pianificati, tra cui il progetto del Centro Cardiovascolare. Questo centro, ospitato presso l’Aurelia Hospital, rappresenterà una “piastra chirurgica” di notevole rilevanza.
Il contributo della Sanità Privata: una sfida per il futuro
La sfida costante tra sanità privata e sanità pubblica viene affrontata da Maria Laura Garofalo con una prospettiva costruttiva. Afferma che la sanità privata non si pone in competizione con quella pubblica, ma piuttosto la integra e la supporta. Ha dimostrato la sua utilità durante la pandemia da Covid-19, offrendo un prezioso contributo. Garofalo evidenzia inoltre che, pur essendo stata a lungo considerata uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, l’Italia spende relativamente poco sulla sanità, nonostante l’alto numero di anziani e malati cronici. Garofalo suggerisce che un maggiore coinvolgimento della sanità privata potrebbe portare a una maggiore efficienza e bilanciamento delle finanze sanitarie nazionali, seguendo l’esempio di altri Paesi europei.