Protesi del ginocchio
La soluzione chirurgica alla gonartrosi
La gonartrosi è l’artrosi del ginocchio: una condizione debilitante che colpisce milioni di persone. Si tratta di una malattia degenerativa progressiva in cui la cartilagine articolare tende progressivamente a usurarsi.
Quando è indicata una protesi del ginocchio?
Quando il ginocchio è severamente danneggiato dall’artrosi, risulta difficoltoso svolgere semplici attività come salire le scale o camminare. In alcuni casi il dolore si presenta anche da seduti o sdraiati.
Se i trattamenti conservativi (farmaci, infiltrazioni e fisioterapia) o il supporto di ausili durante la deambulazione non risultano più utili nell’attenuare il dolore, l’impianto di una protesi di ginocchio può essere la soluzione per recuperare una vita normale.
L’impianto di protesi (o artroplastica protesica) di ginocchio è una procedura sicura, validata e efficace nella risoluzione del dolore e nella correzione della deformità. Il primo impianto di protesi di ginocchio è stato eseguito nel 1968; da allora il miglioramento delle tecniche e dei materiali hanno aumentato grandemente la sua efficacia.
Quali risultati offre la protesi di ginocchio?
Più del 90% dei pazienti sottoposti ad artroplastica protesica sperimenta una riduzione del dolore e un miglioramento significativo nello svolgere le attività quotidiane.
Con l’uso quotidiano e le normali attività, ogni protesi di ginocchio tende a usurarsi e negli anni potrebbe richiedere la sostituzione. Tuttavia attraverso il controllo del peso e l’astensione da attività intensive e ad alta sollecitazione (salti, corsa, sport con impatti), la durata della protesi sarà elevata.
Prima dell'intervento di artroplastica protesica al ginocchio
È importante che l’ortopedico venga informato sullo stato di salute generale e sull’eventuale assunzione di farmaci. Alcuni di questi potrebbero essere sospesi diversi giorni prima dell’intervento. È inoltre fondamentale comunicare eventuali allergie a farmaci o metalli.
Il chirurgo ortopedico dovrà essere informato su infezioni urinarie recenti o ricorrenti, su cure odontoiatriche in corso o in programma: è essenziale per controllare e ridurre il rischio di infezione.
Gli esami del sangue, la visita cardiologica completata da elettrocardiogramma, la radiografia del torace e il consulto con l’anestesista sono tappe fondamentali per la preparazione all’intervento.
Una valutazione più estesa potrebbe essere necessaria prima dell’intervento in caso di patologie pre-esistenti.
Vengono poi programmati tutti gli esami preoperatori (preospedalizzazione) e al paziente vengono fornite informazioni e dettagli sull’accettazione e il ricovero e circa l’astensione da cibo e acqua prima dell’intervento.
L’impianto di protesi totale di ginocchio è comunemente eseguita attraverso anestesia regionale.
Con l’anestesia regionale viene addormentato l’arto da operare attraverso l’iniezione di anestetico a livello vertebrale (puntura spinale) a questo livello sono presenti i nervi che controllano la mobilità e la sensibilità.
L’anestesia regionale ha il vantaggio aggiunto rispetto all’anestesia generale di controllare il dolore, non solo durante l’intervento, ma anche nel post-operatorio per alcune ore. In alcuni casi viene eseguita in combinazione una sedazione perché per alcuni pazienti risulta difficile mantenere la stessa posizione per l’intera durata dell’operazione: la procedura dura circa un’ora e mezza.
L'intervento di artroplastica protesica al ginocchio
L’intervento di impianto di protesi (o artroplastica protesica) di ginocchio potrebbe essere definito più propriamente una procedura di “rivestimento” del ginocchio perché sono solo le superfici dell’articolazione ad essere sostituite.
L’intervento è eseguito attraverso una incisione anteriore al ginocchio. Le tappe fondamentali dell’intervento sono 3:
- Preparazione delle ossa: la superficie delle ossa danneggiate sono asportate con un minimo strato di osso sottostante;
- Posizionamento dell’impianto metallico: la superficie del femore e della tibia, in alcuni casi selezionati anche della rotula, è ricoperta dalle componenti protesiche che ricreano l’articolazione. Queste componenti possono essere ancorate nell’osso o fissate con uno speciale cemento.
- Applicazione dell’inserto: il chirurgo ortopedico inserisce uno spaziatore in materiale plastico tra le due parti metalliche applicate prima per creare una superficie smussata di scorrimento.
Alla fine della procedura il chirurgo suturerà l’incisione, apporrà una medicazione e confezionerà un bendaggio imbottito.
Dopo l'intervento di artroplastica protesica al ginocchio
Dopo essere stato monitorato dall’anestesista per qualche minuto, il paziente torna in reparto, dove sarà seguito dagli infermieri che, se necessario, somministreranno farmaci per il dolore.
È necessaria una degenza di circa 5/7 giorni: è il periodo necessario per avviare la rieducazione motoria, per la corretta gestione del dolore e della terapia antibiotica.
Sebbene sia possibile camminare anche agevolmente con i bastoni canadesi dopo la chirurgia, per diverse settimane il paziente non sarà in grado di cucinare, fare la spesa e fare la doccia.
Potranno essere presenti dolore o discomfort al ginocchio nelle prime settimane. Per questo vengono prescritti farmaci da assumere quotidianamente e altri da assumere in caso di dolore più intenso.
Nelle prime settimane il ginocchio tenderà a gonfiarsi, e sarà utile applicare del ghiaccio più volte durante la giornata e mantenere sollevato l’arto il più possibile.
Sarà prescritta inoltre una terapia di prevenzione della trombosi venosa che consiste solitamente in un un ciclo di iniezioni sottocutanee. Per lo stesso obiettivo verrà richiesto, alla rimozione del bendaggio, di indossare calze elastiche a compressione graduata.
L’ortopedico fornirà indicazioni sui tempi per le medicazioni e la rimozione punti, sull’impiego delle stampelle e la quota di carico da caricare sull’arto operato.
Diversi sono gli accorgimenti da adottare al rientro a casa, alcuni ausili risultano utili nelle quotidiane attività:
- una comoda poltrona con due reggibraccio, uno schienale confortevole e un cuscino per la seduta;
- un rialzo per il water (da acquistare presso un rivenditore di articoli sanitari);
- una sedia in plastica stabile per seduta nella doccia o nella vasca da bagno;
- un corrimano per la vasca da bagno e per le scale.
Sarà opportuno rimuovere piccoli ostacoli (tappeti, sgabelli bassi) per ampliare gli spazi in cui muoversi.
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Domande e risposte
Le principali cause di dolore cronico e disabilità a livello del ginocchio sono:
- Osteoartrosi: si tratta di una degenerazione correlata all’età. Tendenzialmente colpisce pazienti di età superiore ai 50 anni, ma può affliggere anche pazienti più giovani. La cartilagine si rammolisce, si indebolisce e si usura fino a scoprire l’osso sottostante creando dolore e deformità.
- Malattie reumatiche: sono un insieme di malattie infiammatorie che colpiscono le articolazioni. L’infiammazione cronica danneggia la cartilagine e ne provoca perdite in alcune aree del ginocchio: ne deriva dolore, gonfiore e rigidità.
- Artrosi post-traumatica: consegue a un serio trauma al ginocchio. La frattura delle ossa del ginocchio oppure una lesione dei legamenti possono con il tempo degenerare la cartilagine causando dolore e limitazione della funzione.
No, si tratta di una malattia degenerativa. Il suo decorso può essere rallentato da trattamenti farmacologici o fisioterapici, ma tenderà comunque ad aggravarsi nel tempo.
Se una sola parte del ginocchio è usurata o danneggiata può essere considerato l’impianto di una protesi denominata monocompartimentale o protesi parziale di ginocchio.
La protesi monocompartimentale di ginocchio è una opzione terapeutica per una piccola percentuale di pazienti con artrosi del ginocchio. Una protesi parziale del ginocchio può essere consigliata se la patologia articolare è contingentata ad una sola parte del ginocchio e se i legamenti sono validi.
Il tuo chirurgo ortopedico ti aiuterà a capire se questa procedura è adatta per te; i pazienti con artrite reumatoide, notevole rigidità del ginocchio, deviazioni e deformità troppo accentuate non sono candidati ideali per questo tipo di intervento chirurgico.
Il ginocchio può essere suddiviso in tre grandi compartimenti: il compartimento femoro-rotuleo e due compartimenti tra femore e tibia, comparto mediale o interno e il comparto laterale o esterno.
Nell’intervento chirurgico di protesi monocompartimentale di ginocchio, il chirurgo ortopedico sostituisce solo il compartimento danneggiato; cartilagine e osso delle restanti parti del ginocchio non vengono toccati.
L’artrosi è una malattia degenerativa la cui evoluzione è quella di peggiorare col tempo; a livello del ginocchio inizia colpendo un solo compartimento per poi estendersi gli altri compartimenti.
Per tale motivo l’impianto di una protesi parziale di ginocchio è un intervento che viene tendenzialmente effettuato nei pazienti più giovani seguendo indicazioni ben precise con numerosi vantaggi rispetto alla protesi totale:
- incisione più piccola e minore aggressione chirurgica (mini-invasività);
- ridotte perdite di sangue durante l’intervento;
- minore dolore dopo l’intervento;
- recupero più rapido.
Poiché le parti sane del ginocchio non sono toccate, la maggior parte dei pazienti avverte una protesi monocompartimentale di ginocchio come più “naturale” e funzionale rispetto ad una protesi totale.
Ulteriore fondamentale vantaggio di questo intervento per cui è particolarmente consigliato nei giovani è che l’intervento di revisione o sostituzione della protesi monocompartimentale, che si renderà necessario quando l’impianto si sarà deteriorato o alterato con il trascorrere degli anni, è decisamente più semplice e meno invasivo rispetto all’intervento di sostituzione o revisione di una protesi totale.