Si prevede che entro il 2035, ben la metà della popolazione mondiale sarà affetta da sovrappeso od obesità, raggiungendo la cifra impressionante di 3,36 miliardi di individui. Un grave problema di salute pubblica, in quanto è direttamente correlata a patologie cardiovascolari di rilevante importanza.
Obesità e scompenso cardiaco in Italia
In Italia, si stima che ci siano almeno 400.000 individui affetti da obesità e scompenso cardiaco, due condizioni che sono strettamente interconnesse e in costante aumento nel paese.
Con circa 6 milioni di persone obese e oltre 1 milione di pazienti affetti da insufficienza cardiaca, il peso in eccesso emerge come un fattore cruciale nello sviluppo di gravi problematiche di salute cardiovascolare.
Il pericolo della combinazione
È rilevante notare che fino all’80% dei pazienti con scompenso cardiaco e frazione di eiezione preservata, di cui la metà sono obesi, sono particolarmente a rischio.
Questa combinazione pericolosa può aumentare fino all’85% la probabilità di eventi cardiovascolari fatali, rubando almeno 6 anni di aspettativa di vita.
Questi dati allarmanti sono stati evidenziati dagli esperti nel corso dell’84° Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC) a Roma.
Terapie mirate all'obesità
Il 2023 rappresenta una svolta significativa nel trattamento di pazienti affetti da scompenso cardiaco e obesità.
Ora è possibile intervenire con un farmaco specifico anti-obesità chiamato semaglutide, che ha dimostrato di migliorare i sintomi, la funzionalità e di conseguenza ridurre in modo significativo il peso corporeo.
Misurare la reale obesità
Gli esperti sottolineano che l’indice di massa corporea non è l’indicatore più adeguato della vera obesità.
È essenziale considerare la distribuzione del grasso, in particolare il grasso viscerale e addominale, che dovrebbe essere misurato in modo specifico.
Questo approccio più accurato rivela che la semplice valutazione dell’indice di massa corporea non è sufficiente per comprendere appieno il rischio associato all’obesità.
Una nuova frontiera nelle terapie
Il farmaco semaglutide ha rappresentato un punto di svolta nel trattamento di pazienti con scompenso cardiaco e obesità.
Uno studio recente, SELECT, condotto su oltre 17.000 pazienti, ha dimostrato che questo farmaco riduce del 20% il rischio di mortalità cardiovascolare, infarto e ictus rispetto ai pazienti trattati con un placebo.
Semaglutide si è dimostrato efficace anche nel migliorare la qualità di vita e la capacità di esercizio nei pazienti con insufficienza cardiaca a frazione di eiezione preservata.
Speranze per il futuro
Gli sviluppi terapeutici del 2023 rappresentano un passo avanti nella gestione dell’obesità e del scompenso cardiaco.
La possibilità di intervenire con farmaci mirati all’obesità offre speranza per migliorare la qualità di vita dei pazienti e ridurre il rischio di eventi cardiovascolari fatali.
La comunità medica ora ha a disposizione una nuova strategia per affrontare con successo le sfide poste dalla combinazione di obesità e scompenso cardiaco.