Milioni di persone soffrono di dolore e rigidità al ginocchio, spesso per colpa di un processo degenerativo come l’artrosi, al punto tale da peggiorare considerevolmente la propria qualità di vita, anche nelle più semplici attività quotidiane.
Ai primi sintomi la terapia corretta è quella che prevede l’utilizzo di farmaci, fisioterapia, tutori, infiltrazioni, ma cosa fare quando anche tutte queste misure non riescono più a dare il risultato sperato?
Molti pazienti devono ricorrere alla protesi totale di ginocchio per ridurre il dolore, migliorare la funzione articolare e, in definitiva, la qualità della propria vita.
La protesi totale di ginocchio è un intervento chirurgico che prevede di asportare le superfici articolari consumate o danneggiate della tibia e del femore e sostituirle con una protesi artificiale, fatta di metallo e di una plastica speciale.
Questo intervento può essere eseguito sia in maniera convenzionale che con il computer, che aiuta il chirurgo nel posizionamento delle componenti protesiche.
Per quanto l’idea di avere un ginocchio artificiale possa spaventare qualcuno, questa è una delle procedure chirurgiche più efficaci e sicure.
Sapevi che….
Il primo intervento di protesi di ginocchio è stato eseguito nel 1968?
Al giorno d’oggi questa procedura è molto popolare: negli Stati Uniti vengono eseguite ogni anno circa 600.000 protesi, in Italia circa 25.000, con un trend di crescita molto significativo.
Sulla scorta dei dati raccolti il 90% dei pazienti riferisce un significativo miglioramento del dolore; più del 90% delle protesi funziona ancora a 15 anni dall’intervento, circa l’82% a 25 anni dall’intervento.
La maggior parte delle persone che si possono sottoporre a questo intervento rientra nella fascia di età tra i 50 e gli 85 anni.
Come è fatto il ginocchio?
L’articolazione del ginocchio funziona come un perno tra due ossa, il femore e la tibia.
Le parti articolari di queste ossa sono ricoperte da uno spesso strato di un cuscinetto bianco, la cartilagine.
Nel corso della vita abbiamo a disposizione solo uno strato di questo tessuto; se viene danneggiato o asportato, l’osso sottostante sfrega con l’altro osso con cui si articola, causando dolore ed infiammazione, i segni tipici dell’artrosi.
Cos’è l’artrosi?
L’artrosi è una malattia degenerativa di un’articolazione e causa dolore, gonfiore, rigidità, instabilità e spesso anche deformità dell’articolazione stessa. Una grave artrosi impedisce le attività quotidiane di una persona, limitandone anche la qualità della vita.
Cosa causa l’artrosi del ginocchio?
Osteoartrosi o patologia degenerativa articolare – il tipo più comune di artrosi.
Quando la cartilagine si rovina, l’osso sfrega contro osso, causando dolore ed impotenza funzionale.
La causa più frequente dell’osteoartrosi è genetica, in quanto la durata della cartilagine di ciascuno di noi è determinata dai nostri geni.
Se i genitori soffrono di artrosi, anche i figli possono ammalarsi di questa malattia.
Trauma – anche un trauma può essere responsabile dell’osteoartrosi.
Una brutta caduta può rovinare un’articolazione. Se la lesione non guarisce bene, su alcune zone dell’articolazione si può verificare un sovraccarico che, nel corso degli anni, è in grado di rovinare irrimediabilmente la cartilagine.
Artrite infiammatoria – il gonfiore ed il calore (segni di infiammazione) dell’articolazione causano il rilascio di enzimi che rendono soffice la cartilagine, distruggendola.
Le patologie infiammatorie principalmente responsabili sono l’artrite reumatoide, il lupus e la psoriasi.
Posso sottopormi all’intervento di protesi di ginocchio?
Puoi sottoporti a questo intervento se sei affetto da artrosi del ginocchio e non riesci più a controllare il dolore con i normali metodi conservativi, come i farmaci e la fisioterapia.
Anche se la protesi di ginocchio è considerato un intervento sicuro ed efficace, i risultati possono variare da paziente a paziente; pertanto è importante discutere con l’ortopedico i pro ed i contro dell’intervento.
In cosa consiste il trattamento “conservativo”?
Il trattamento conservativo, o non-chirurgico, è efficace solo nelle prime fasi dell’artrosi.
Talvolta si può alleviare il dolore con farmaci anti-infiammatori, infiltrazioni di cortisone o terapia fisica.
Tutte queste metodiche sono in grado di alleviare il dolore provvisoriamente.
In cosa consiste l’intervento?
Cosa succede dopo l’intervento?
Dopo l’intervento bisogna rimanere ricoverati per 1 settimana, durante la quale lo staff medico monitora le condizioni cliniche generali.
La fisioterapia viene iniziata il giorno stesso dell’intervento, per poi proseguire con intensità sempre maggiore nei giorni successivi.
Al termine del periodo di degenza il paziente sarà in grado di muoversi autonomamente con le stampelle.
È importante sottolineare come bisognerà proseguire la fisioterapia e gli esercizi a casa per almeno 8 settimane dopo l’intervento.
Quanto dura l’intervento?
L’intervento dura circa 2 ore.
Si può fare l’intervento anche con l’aiuto del robot?
Si, si può.
Il robot aiuta il chirurgo a migliorare la precisione e l’accuratezza del posizionamento della protesi di ginocchio, cercando di ridurre al minimo i danni ai tessuti.
Di cosa sono fatte le componenti protesiche?
Sono allergico/a al Nikel, posso ugualmente fare l’intervento?
Si, in questo caso verrà utilizzata una protesi cosiddetta anallergica, composta da una lega priva di Nikel.
Quali sono i rischi potenziali?
Al giorno d’oggi, siamo in grado di scongiurare le complicanze più frequenti di questo tipo di intervento.
Prima dell’intervento ciascun paziente esegue una visita preoperatoria in Casa di Cura per accertare che non ci siano patologie che possano aumentare il rischio chirurgico.
Il rischio di gravi patologie dovute alla concomitanza di una flebite è stato quasi completamente eliminato grazie all’utilizzo di calze elastiche, di dispositivi per il movimento passivo continuo e farmaci che rendono più fluido il sangue (come le eparine a basso peso molecolare).
Quanto può durare una protesi?
Per quanto tempo devo utilizzare i farmaci antidolorifici?
Il dolore è una sensazione molto personale, che varia da paziente a paziente. Alcuni pazienti abbandonano i farmaci dopo pochi giorni, altri dopo 2/3 settimane.
In linea di massima, bisognerebbe cercare di assumere questi farmaci solo in caso di reale bisogno, diminuendone l’utilizzo con il passare del tempo.
Per quanto tempo si rimane ricoverati?
Per quanto tempo dovrò fare la fisioterapia?
Generalmente è consigliato fare fisioterapia ed esercizi al domicilio per almeno 45 giorni dopo l’intervento, in modo da recuperare al meglio la mobilità del ginocchio e la forza muscolare.
Se possibile, il consiglio è di eseguire idrochinesiterapia, cioè fisioterapia in acqua.
Migliorerò immediatamente?
La risposta è no, non esiste la bacchetta magica!
Molti studi dimostrano che se le aspettative sono irrealistiche (tornerò a correre come se avessi 20 anni…) i risultati sono inferiori. La realtà è che 9 pazienti su 10 dichiarano un netto miglioramento del dolore e della qualità di vita, ma questo non succede immediatamente, come per incanto.
La maggior parte delle persone impiega 3 mesi per tornare alla maggior parte delle proprie attività, e fino a 6 mesi/1 anno per recuperare completamente.
In altre parole, è fondamentale avere delle aspettative realistiche PRIMA di sottoporsi a questo intervento.
Quando posso tornare a guidare?
Nel momento in cui si è capaci di stare seduti confortevolmente su una sedia e di spostare la propria gamba agilmente e senza dolore, allora si potrà pensare di tornare a guidare.
In linea di massima bisognerà attendere circa 4 settimane dall’intervento.
Sento un rumore nel ginocchio, è normale?
Un rumore tipo “click” dentro al ginocchio è il risultato dell’attrito tra i tessuti molli ed il materiale artificiale della protesi.
Solitamente questa sensazione diminuisce con l’irrobustimento dei muscoli.
Il ginocchio e la gamba si gonfiano, è normale?
I liquidi possono accumularsi nella gamba a causa dell’effetto della gravità.
Non di rado può capitare che il ginocchio inizi a gonfiarsi al ritorno a casa (magari perché lo si sforza di più).
Per ridurre il gonfiore bisogna cercare di tenere sollevate le gambe il più possibile, utilizzando anche durante la notte dei cuscini che tengano le gambe sopra il livello del cuore.
Bisogna poi utilizzare anche le calze elastiche per almeno 40 giorni dall’intervento.
Quando posso tornare a lavorare?
Dipende dal lavoro. In ogni caso non è mai sbagliato prendersi qualche giorno in più, in modo da focalizzarsi con maggior attenzione verso il proprio ginocchio.
In linea di massima consiglio di tornare al lavoro almeno dopo 4 settimane dopo una protesi di ginocchio.
Quando potrò andare dal dentista?
Bisogna aspettare almeno 3 mesi prima di andare dal dentista, per evitare di correre il rischio di infettare la protesi.
Bisogna comunque ricordarsi di assumere antibiotici prima di qualsiasi procedura dentale per almeno 2 anni dopo l’intervento.
Dopo l’intervento dovrò assumere antibiotici prima di andare dal dentista?
Sì, prima di ogni procedura dentale che può far sanguinare la gengiva bisogna assumere antibiotici, in modo da impedire che i batteri normalmente presenti nel cavo orale e sulle gengive possano raggiungere la protesi.
Il normale raffreddore, i graffi e i tagli sulla pelle, invece, non richiedono antibiotici.
Posso viaggiare dopo l’intervento?
Se si viaggia in macchina bisogna fare frequenti fermate, in modo da mettere in movimento il ginocchio il più possibile.
Se si viaggia necessariamente in aereo, nel primo mese dopo la protesi bisogna obbligatoriamente indossare le calze elastiche, fare un paio di passeggiate in cabina durante il volo ed eseguire esercizi per la mobilizzazione del ginocchio e delle caviglie.
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