In Italia, oltre il 50% delle persone attende mesi per visite ed esami medici, mentre il 60% esprime insoddisfazione riguardo agli ospedali del Sud, spingendosi verso strutture private
Crescente insoddisfazione nella sanità pubblica
Dopo il superamento dell’onda iniziale della pandemia di Covid-19, che ha messo in luce le sfide strutturali, come la carenza di posti letto in terapia intensiva, il sistema sanitario pubblico italiano sta vivendo un periodo di crescente sfiducia.
Questa tendenza ha spinto numerosi professionisti sanitari, inclusi medici e infermieri, a cercare opportunità di lavoro presso strutture sanitarie private o all’estero, generando preoccupazioni sulla sostenibilità del sistema pubblico.
Il giudizio degli italiani sul SSN
Attualmente, più del 50% degli italiani non considera soddisfacente il servizio sanitario pubblico nel suo complesso, e quasi il 60% ritiene che si sia deteriorato negli ultimi quattro anni, rispetto al periodo precedente la pandemia.
La principale fonte di preoccupazione per gli italiani è l’organizzazione dei servizi pubblici, più che la qualità delle cure.
Il 47% degli intervistati ritiene che i servizi pubblici siano meno efficienti rispetto a quelli offerti dalle strutture private, mentre solo l’11% li ritiene superiori.
Il problema delle liste d'attesa
Le lunghe liste d’attesa rappresentano uno dei principali motivi di insoddisfazione.
Per le visite specialistiche, il 53% degli italiani deve attendere mesi prima di essere visitato, e un ulteriore 18% deve aspettare almeno un anno.
Per gli esami diagnostici, il 48% dei pazienti deve aspettare mesi, e il 12% deve attendere più di un anno prima di poter accedere ai servizi.
Solo l’8% degli italiani dichiara di essere soddisfatto dei tempi di attesa.
Disparità territoriali
La percezione della qualità dei servizi sanitari varia notevolmente in tutto il paese.
Solo il 14% degli italiani ritiene che l’offerta sanitaria pubblica sia uniformemente di alta qualità in tutte le regioni.
La maggioranza degli italiani (oltre il 60%) ritiene che la performance della sanità pubblica sia migliore nelle regioni settentrionali.
Rivalorizzazione della Sanità Pubblica
L’82% degli italiani condivide l’affermazione del Presidente della Repubblica Mattarella, che ha sottolineato l’importanza della sanità come un “patrimonio prezioso da difendere.”
Questo dimostra una crescente consapevolezza della necessità di rivalutare e rafforzare la sanità pubblica in Italia, non solo come un diritto costituzionale, ma come un elemento fondamentale per il benessere collettivo.
Gli italiani sperano che il governo attribuisca priorità alla rivalorizzazione e all’investimento nella sanità pubblica, riconoscendo la sua importanza vitale per la società nel suo complesso.