Dopo un infarto, il cuore può tentare di autoripararsi sviluppando nuovi vasi sanguigni, ma spesso questi non sono sufficienti. Uno studio coordinato da Elena Cano ha identificato una cellula “primordiale” capace di creare arterie, offrendo una nuova speranza per migliorare la circolazione e limitare i danni cardiaci post-infarto.

Il problema della riparazione cardiaca dopo un infarto

Dopo un infarto, le cellule della zona colpita dall’ischemia prolungata muoiono a causa della mancanza di ossigeno e soprattutto di sangue, che normalmente fluisce attraverso piccoli vasi.

In alcuni casi, il miocardio riesce ad autoripararsi sviluppando nuovi vasi sanguigni attorno alla zona danneggiata, ma spesso questi non sono sufficienti.

Ci vorrebbero arterie più grandi e potenti per garantire un nutrimento adeguato al cuore.

Questo è il sogno di molti ricercatori, e grazie a uno studio coordinato da Elena Cano, c’è speranza che diventi realtà.

Le cellule di "punta"

Gli studiosi hanno identificato un particolare tipo di cellula, chiamata “pre-arteriosa”, che svolge un ruolo chiave nella formazione di nuovi vasi sanguigni.

Queste cellule sono considerate precursori di nuove arterie, capaci di rispondere a segnali ambientali e guidare la crescita dei vasi in direzioni specifiche.

Studi condotti su animali hanno rivelato che queste cellule erano già indirizzate a svilupparsi come arterie, contraddicendo l’idea che le arterie si formassero solo in risposta al fluido che le attraversa.

Questo studio ha dimostrato che le cellule pre-arteriose acquisiscono le caratteristiche delle arterie prima ancora che il sangue inizia a fluire al loro interno.

Meccanismi di rigenerazione cardiaca

I ricercatori hanno confrontato il comportamento delle cellule pre-arteriose negli animali e negli esseri umani, utilizzando tessuti cardiaci embrionali umani.

Hanno scoperto che il meccanismo di formazione delle nuove arterie è conservato non solo durante lo sviluppo embrionale, ma anche dopo un infarto.

Questo meccanismo potrebbe essere la chiave per stimolare la rigenerazione delle arterie coronariche, aprendo nuove possibilità terapeutiche per limitare i danni al miocardio e migliorare la circolazione sanguigna nell’area colpita dall’ischemia.

Speranze per il futuro

Nonostante i grandi progressi ottenuti nel ridurre l’estensione degli infarti tecniche attraverso come l’angioplastica, i tentativi di rigenerare il muscolo cardiaco danneggiato hanno avuto esiti deludenti.

La sfida principale è garantire che le cellule staminali possano attaccarsi nel tessuto cicatriziale e ricevere il giusto apporto di sangue e ossigeno.

Le cellule pre-arteriose presenti in questo studio potrebbero essere un passaggio cruciale per la creazione di nuovi vasi sanguigni all’interno del tessuto danneggiato, facilitando così la rigenerazione del muscolo cardiaco e migliorando la qualità della vita dei pazienti.

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