Sopravvive 100 giorni con un cuore artificiale, una svolta per la medicina

In Australia si apre un nuovo capitolo nella medicina: un paziente con insufficienza cardiaca grave ha trascorso diverse settimane con un cuore artificiale, in attesa di trapianto, senza riportare complicanze.

Un traguardo medico senza precedenti

Un uomo australiano di circa 40 anni è diventato la prima persona al mondo a essere dimessa da un ospedale con un cuore completamente artificiale in titanio, che ha funzionato per oltre 100 giorni.

A inizio marzo, il paziente è stato poi sottoposto a un trapianto e ha ricevuto un cuore da donatore.

Il dispositivo viene utilizzato come soluzione tampone per persone con gravi patologie cardiache in attesa di un donatore compatibile.

Il cuore artificiale BiVACOR e il primato dell'australiano

L’australiano è la sesta persona al mondo a ricevere il cuore in titanio BiVACOR, ma è il primo a conviverci per più di un mese e, soprattutto, a essere stato dimesso: gli altri cinque pazienti erano rimasti ricoverati in osservazione in diversi ospedali degli Stati Uniti.

Secondo la dichiarazione del St Vincent’s Hospital a Sydney, dove sono state eseguite entrambe le operazioni, l’uomo sta bene e si sta riprendendo.

Come funziona il cuore artificiale in titanio

Il cuore artificiale totale BiVACOR, inventato dall’ingegnere biomedico australiano Daniel Timms, originario del Queensland, utilizza la stessa tecnologia dei maglev, i treni superveloci a levitazione magnetica, per replicare il flusso sanguigno naturale di un cuore sano.

Il dispositivo, grande quanto un pugno, non subisce usura meccanica: l’unica parte che si muove è un piccolo rotore che levita senza toccare alcuna superficie. Questo evita l’attrito, riducendo il rischio di usura del materiale.

Un cordone incanalato sotto la pelle collega il dispositivo a un telecomando esterno portatile, che funziona a batterie di giorno e può essere collegato alla rete elettrica di notte.

Il cuore in titanio è in grado di far scorrere il sangue fino a un ritmo di 12 litri al minuto, una gittata cardiaca sufficiente a garantire l’esecuzione di un’attività fisica moderata in un uomo adulto. Inoltre, a differenza dei dispositivi tradizionali a pompe volumetriche, che generano un flusso costante, il cuore BiVACOR bilancia il flusso sanguigno tra il ventricolo destro e quello sinistro, riducendo il rischio di ipertensione polmonare o arteriosa.

Un'innovazione per pazienti con insufficienza cardiaca terminale

L’impianto, ancora nelle prime fasi dello studio clinico, è stato progettato per pazienti con insufficienza cardiaca biventricolare allo stadio terminale.

Questa condizione si sviluppa solitamente dopo che altre patologie, come infarti, coronaropatia o diabete, hanno danneggiato il cuore fino a impedirne il normale funzionamento.

La storia del paziente australiano

Il destinatario australiano di BiVACOR soffriva di una grave insufficienza cardiaca e si è offerto volontario per ricevere il dispositivo in titanio. 

A novembre è stato sottoposto a un intervento chirurgico di sei ore e, a febbraio, è stato dimesso dall’ospedale.

Successivamente, ha vissuto in una residenza nei pressi dell’ospedale, conducendo una vita relativamente normale fino a marzo, quando ha ricevuto un cuore da donatore.

Le sperimentazioni precedenti e future

Negli Stati Uniti, nel corso dell’ultimo anno, altri cinque uomini tra i 40 e i 60 anni hanno ricevuto versioni precedenti del dispositivo BiVACOR.

Tuttavia, il periodo più lungo di utilizzo prima del trapianto è stato di 27 giorni, e tutti e cinque i pazienti sono rimasti sotto osservazione in ospedale.

Ora, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense ha approvato l’estensione della sperimentazione ad altri 15 pazienti.

Tuttavia, il trattamento non sarà disponibile al grande pubblico in tempi brevi, a causa dei costi elevati del dispositivo e dell’alto rischio dell’intervento chirurgico.

Il cuore artificiale per i bambini

In Italia, nel 2018, una bambina di tre anni ha ricevuto un mini cuore artificiale delle dimensioni di una batteria stilo, alimentato da un dispositivo esterno.

Anche in questo caso, il device, progettato per bambini fino ai 10 anni, è stato utilizzato come soluzione temporanea in attesa di trapianto.

Questi progressi nella tecnologia dei cuori artificiali rappresentano una svolta per i pazienti con insufficienza cardiaca terminale, aprendo la strada a nuove possibilità terapeutiche per coloro che sono in attesa di un trapianto.

Fonte:

Primo impianto di un cuore artificiale in titanio

Il Texas Heart Institute e BiVACOR,  hanno annunciato il successo del primo impianto nell’uomo del BiVACOR Total Artificial Heart. Questo cuore artificiale hi-tech è una pompa ematica biventricolare costruita in titanio con una singola parte mobile che utilizza un rotore a levitazione magnetica per pompare il sangue e sostituire entrambi ventricoli di un cuore indebolito.

Obiettivo dello studio clinico

Il primo studio clinico sull’uomo mira a valutare la sicurezza e le prestazioni del BiVACOR Total Artificial Heart.

Questo dispositivo è stato progettato come soluzione ponte al trapianto per pazienti con grave insufficienza cardiaca biventricolare o insufficienza cardiaca univentricolare, nei casi in cui il supporto del dispositivo di assistenza ventricolare sinistra non è raccomandato.

Dopo il primo impianto presso il Baylor St. Luke’s Medical Center del Texas Medical Center, altri quattro pazienti verranno arruolati nello studio.

Dichiarazioni del Texas Heart Institute

Joseph Rogers, presidente e amministratore delegato del Texas Heart Institute e principal Investigator nazionale sulla ricerca, ha dichiarato: “Il Texas Heart Institute è entusiasta del primo impianto rivoluzionario cuore artificiale.

Poiché l’insufficienza cardiaca rimane una delle principali cause di mortalità a livello globale, il dispositivo offre un faro di speranza per innumerevoli pazienti in attesa di un trapianto di cuore.

Siamo orgogliosi di essere in prima linea in questa svolta medica, per trasformare il futuro della terapia dell’insufficienza cardiaca”.

Il problema dell’insufficienza cardiaca

L’insufficienza cardiaca colpisce almeno 26 milioni di persone in tutto il mondo, di cui 6,2 milioni sono adulti solo negli Stati Uniti, e la sua prevalenza è in aumento.

I trapianti di cuore sono riservati ai pazienti con grave insufficienza cardiaca e sono limitati a meno di 6.000 procedure all’anno a livello globale.

Di conseguenza, i National Institutes of Health statunitensi stimano che circa 100.000 pazienti potrebbero beneficiare immediatamente del supporto circolatorio meccanico negli Stati Uniti.