Tutti convocati in difesa del nostro cuore

Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle principali cause di morte in Italia e nel mondo. Tuttavia, la percezione del rischio è ancora troppo bassa tra i cittadini. Per affrontare questa sfida, nasce “Al cuore della prevenzione/CVrisk-IT”, un progetto innovativo che coinvolge 30.000 cittadini e punta a migliorare la prevenzione cardiovascolare attraverso la ricerca scientifica. 

Il più grande progetto di ricerca cardiovascolare in Italia

Trentamila cittadini, da Bolzano alla Sicilia, potranno partecipare a “Al cuore della prevenzione/CVrisk-IT”, il più grande progetto di ricerca sul rischio cardiovascolare mai realizzato in Italia.

Finanziato dal Parlamento tramite il ministero della Salute con 20 milioni di euro e previsto dalla legge di bilancio del 2023, il progetto mira a ottenere una fotografia dettagliata dello stato di salute del cuore degli italiani.

La rete degli Irccs e l'obiettivo del progetto

Il progetto è guidato dalla rete dei 17 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) del ministero della Salute, che fungeranno da centri hub, supportati da altri 30 ospedali.

L’iniziativa combina ricerca scientifica e prevenzione, con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa e i costi sanitari legati ai ricoveri per patologie cardiovascolari.

Ogni anno, in Italia, si registrano 1.500 dimissioni ospedaliere per motivi cardiovascolari ogni 100.000 abitanti, un dato che incide pesantemente sulle degenze e sulle giornate lavorative perse.

Chi può partecipare e come candidarsi

Per partecipare, occorre soddisfare tre requisiti: essere sani, avere un’età compresa tra i 40 e gli 80 anni e non avere una diagnosi pregressa di malattia cardiovascolare o diabete.

La candidatura è semplice: basta collegarsi al sito della Rete cardiologica Irccs e compilare il format per manifestare interesse.

Dopo la verifica dei requisiti, si potrà entrare nel vivo dello studio, che prevede una presa in carico completamente gratuita sostenuta dal Servizio sanitario nazionale.

Il percorso dello studio e i benefici per la prevenzione

Il progetto si articola in due fasi: i partecipanti saranno valutati per 12 mesi attraverso i più avanzati modelli di predizione del rischio cardiovascolare.

Coloro che presenteranno un rischio “molto alto” riceveranno un trattamento standard basato sulle linee guida cliniche, mentre gli altri saranno assegnati a nuovi approcci metodologici, ricevendo consulenze personalizzate sullo stile di vita.

L’obiettivo è duplice: avanzare la ricerca scientifica e mettere in campo una massiccia operazione di prevenzione cardiovascolare.

Un’iniziativa necessaria, considerando che le malattie del cuore rappresentano la principale causa di morte sia nel mondo che in Italia, con un’incidenza del 30,8%.

Tuttavia, la percezione del rischio cardiovascolare tra gli italiani è ancora bassa: il 54% non si ritiene a rischio e solo la metà della popolazione adotta misure preventive come un’alimentazione sana (50%) e attività fisica regolare (39%), mentre appena il 18% si sottopone a controlli periodici.

L’innovazione del progetto CVrisk-IT

L’innovazione del progetto è spiegata da Lorenzo Menicanti, presidente della Rete degli Irccs cardiologici e direttore scientifico dell’Irccs Policlinico San Donato: «Il nostro primo obiettivo è realizzare una profilazione del rischio della popolazione italiana, mai effettuata prima d’ora. Inoltre, vogliamo comprendere quali fattori abbiano il maggiore impatto nell’evoluzione del rischio cardiovascolare».

I partecipanti saranno sottoposti a ecografie della carotide per individuare eventuali patologie, TAC per valutare la presenza di calcificazioni e, elemento innovativo, un’indagine genetica, nel rispetto delle stringenti normative italiane sulla privacy.

Menicanti sottolinea l’importanza di coinvolgere i cittadini nella prevenzione: «Se ognuno conosce esattamente il proprio rischio, l’approccio alla prevenzione cambia radicalmente».

La validazione scientifica e la piattaforma MyCardioSpace

Prima del lancio definitivo, il programma è stato sottoposto alla validazione di esperti internazionali.

Ambra Cerri, Chief Project Manager, spiega che il protocollo di studio è stato già approvato da alcuni Comitati etici territoriali e integra soluzioni innovative per ottimizzare la gestione operativa.

Inoltre, è stata sviluppata una piattaforma informatica avanzata, MyCardioSpace, che facilita la raccolta e l’uso scientifico dei dati, mettendo al centro il cittadino.

L’iniziativa è supervisionata dal ministero della Salute, che la considera un modello innovativo di interazione con le persone.

Graziano Lardo, direttore generale Ricerca e Innovazione, evidenzia come l’inserimento dei dati genetici e la creazione di una biobanca saranno elementi cruciali per la ricerca futura.

Il campione di nuoto Filippo Magnini testimonial del progetto

A sostenere il progetto come testimonial è il campione di nuoto Filippo Magnini, due volte campione mondiale nei 100 metri stile libero.

Magnini lancia un messaggio chiaro: «La prevenzione è fondamentale per tutti noi, per vivere più sereni e per aiutare la ricerca a progredire. Nessuno può dirsi esente dalle malattie del cuore, quindi controllatevi e candidatevi per far parte dei 30.000 partecipanti.

Scoprirete che vale la pena consigliare questa opportunità anche alle persone che amate». Secondo Magnini, CVrisk-IT rappresenta un’opportunità unica per i cittadini di accedere gratuitamente a un programma di prevenzione cardiovascolare di altissimo livello.

Impiantata protesi aortica di ultima generazione al Mauriziano di Torino

La stenosi aortica è una delle patologie più diffuse delle valvole cardiache, interessando il 10% della popolazione italiana con età superiore ai 65 anni.

Leader nell'uso della protesi aortica di ultima generazione

L’Ospedale Mauriziano si conferma come pioniere nella sanità piemontese, classificandosi come il primo in Piemonte e il terzo in Italia per l’utilizzo della protesi aortica di ultima generazione.

Questa protesi è progettata per il trattamento della stenosi valvolare aortica.

Stenosi valvolare aortica in Italia

La stenosi valvolare aortica è una malattia cardiaca comune in Italia, colpendo il 10% della popolazione oltre i 65 anni.

Questa condizione richiede trattamenti avanzati e innovativi per migliorare la qualità di vita dei pazienti.

Successi recenti con la TAVI

Recentemente, due pazienti dell’Ospedale Mauriziano sono stati trattati con successo attraverso la TAVI (Trascatheter Aortic Valve Implantation), una procedura di impianto transcatetere di valvola aortica di ultima generazione. 

Questi interventi hanno contribuito al primato dell’ospedale nel campo.

Caratteristiche tecniche

La protesi aortica utilizzata dai cardiologi del Mauriziano offre caratteristiche tecniche avanzate che semplificano il posizionamento durante l’intervento.

Questo rende la procedura meno invasiva e più efficiente, con chiari benefici per i pazienti.

Procedura mininvasiva

I cardiologi del Mauriziano eseguono la procedura senza necessità di chirurgia e anestesia generale, attraverso un’arteria della gamba.

Questo approccio mininvasivo consente ai pazienti di essere dimessi entro pochi giorni, a meno che non siano presenti complicazioni.

Alta richiesta di trattamento TAVI in Italia

Il Direttore di Cardiologia del Mauriziano, Giuseppe Musumeci, sottolinea che, nonostante il successo, il numero di pazienti trattati con la TAVI è ancora relativamente basso.

Solo 194 pazienti su un milione vengono trattati in Italia, nonostante la necessità potenziale di 415 pazienti per milione di abitanti.

Mauriziano, leader in Piemonte e terzo in Italia

Nel 2022, l’Ospedale Mauriziano ha registrato 274 interventi TAVI, posizionandosi come il primo centro in Piemonte e il terzo in Italia, seguendo Milano e Bologna.

Questo dimostra la costante leadership nella fornitura di cure avanzate.

Conseguenze positive della TAVI

Musumeci evidenzia le eccezionali conseguenze della TAVI, sottolineando la significativa riduzione della mortalità a 30 giorni, scesa all’0.3%, rispetto al 3% riportato nella letteratura medica degli anni precedenti.

Rete Hub and Spoke

L’Ospedale Mauriziano ha sviluppato una rete Hub and Spoke in collaborazione con la AslTo3 per Torino Ovest, migliorando gli esiti di cura e riducendo la mortalità dei pazienti.

Convenzioni con le cardiologie di Savigliano, Vercelli e Aosta facilitano il flusso di pazienti, con 132 su 274 provenienti da altri ospedali.

Fonte:

Completata l’acquisizione di American Heart of Poland da parte del Gruppo San Donato

Il Gruppo San Donato ha recentemente finalizzato l’acquisizione della quota di maggioranza in American Heart of Poland, il più grande fornitore indipendente di cure cardiovascolari in Europa e uno dei principali erogatori di assistenza sanitaria privata in Polonia, con un’operazione dal valore di 350 milioni di euro.

Sinergie internazionali

L’unione dei due gruppi si prospetta sinergica, secondo quanto affermato da Kamel Ghribi, Presidente di Gksd Investment Holding e vice presidente del Gruppo San Donato.

Ghribi ha sottolineato l’importanza straordinaria dell’acquisizione nel contesto dell’Unione Europea, enfatizzando come ciò rafforzi la presenza internazionale del Gruppo e sviluppi eccellenti sinergie nel settore della cardiologia e non solo.

Il profilo del Gruppo San Donato

Il Gruppo San Donato, il più grande gruppo sanitario privato italiano e il principale gruppo sanitario europeo specializzato in cure acute, formazione medica e ricerca, possiede una rete di 58 centri medici, ospedali universitari e istituti di ricerca all’avanguardia a livello mondiale.

L’Università Vita Salute San Raffaele, affiliata al Gruppo, vanta 22 programmi di master e formazione a livello di dottorato, contribuendo all’eccellenza nel settore.

Il Gruppo San Donato è noto anche per essere un pioniere nella terapia genica e cellulare a livello globale, trattando oltre 5 milioni di pazienti annualmente, effettuando oltre 14 milioni di procedure e impiegando oltre 7mila professionisti medici.

Il ruolo chiave di Gksd Investment Holding

Gksd Investment Holding, presieduta da Kamel Ghribi, gestisce un portafoglio diversificato di società operative in Italia, apportando valore aggiunto per gli stakeholder grazie al suo unico know-how nel settore.

GKSD opera in diversi settori, con particolare attenzione a servizi immobiliari, ingegneria, energia, approvvigionamento e consulenza sanitaria.

American Heart of Poland

American Heart of Poland ha registrato una crescita organica dei ricavi di oltre 2,5 volte negli ultimi 3 anni, portando i ricavi a circa 250 milioni di euro.

L’azienda, beneficiando del consolidamento del mercato, mira a stimolare ulteriormente la crescita del gruppo.

Prevede di raddoppiare le proprie attività con investimenti superiori a 225 milioni di euro, con l’obiettivo di fornire assistenza medica di livello mondiale.