Italia sul podio per disponibilità di farmaci innovativi (129 su 167), ma la Germania resta in testa per velocità: solo 93 giorni per l’autorizzazione.
Italia seconda in Europa
La disponibilità complessiva dei farmaci innovativi in Italia si attesta al 77%, con 129 prodotti su 167 approvati dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA).
Questo dato posiziona l’Italia al secondo posto in Europa, subito dopo la Germania, che ne ha resi disponibili 147.
Tuttavia, nonostante l’alta disponibilità, i tempi di accesso restano critici: per ottenere l’effettiva rimborsabilità passano in media circa 14 mesi, sia per i farmaci oncologici che per quelli orfani destinati alle malattie rare.
Lo studio Patients W.A.I.T. 2023
A fotografare lo stato dell’arte è lo studio Patients W.A.I.T. 2023 (Waiting to Access Innovative Therapies), condotto da Iqvia in collaborazione con Efpia (European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations).
Si tratta della più ampia indagine europea sulla disponibilità dei farmaci innovativi e sui tempi di accesso nei diversi Paesi.
Il report sottolinea: “L’Italia è uno dei Paesi europei più virtuosi nell’accesso ai farmaci innovativi, ma esistono ulteriori margini di miglioramento nell’accelerazione e nello snellimento dei processi per l’immissione nelle liste di rimborsabilità, sia a livello nazionale che regionale”.
Copertura dello studio e classifiche europee
Lo studio, attivo dal 2004, ha analizzato la disponibilità di 167 farmaci approvati da EMA tra il 2019 e il 2022, suddivisi in quattro categorie: oncologici, orfani, orfani non oncologici e combinazioni terapeutiche.
Il campione comprende 36 Paesi (27 UE e 9 extra UE), offrendo una panoramica completa della situazione europea.
L’Italia si distingue in particolare per la disponibilità di farmaci orfani: è seconda in Europa con 45 farmaci su 63, dietro solo alla Germania (56).
Anche per i farmaci oncologici l’Italia mostra buoni risultati, collocandosi al quarto posto con 40 prodotti su 48, preceduta da Germania, Svizzera e Austria.
Tempi di accesso: miglioramenti, ma ancora lunghi
Nonostante i progressi, i tempi medi di accesso ai farmaci restano lunghi.
Per i farmaci orfani, l’Italia impiega in media 14 mesi (431 giorni) per inserirli nelle liste di rimborsabilità, contro i soli 96 giorni della Germania.
Per quelli oncologici, il tempo medio è simile: 417 giorni, che collocano l’Italia al dodicesimo posto, ben lontano dai 93 giorni della Germania e dai 134 della Danimarca.
Tuttavia, rispetto alla media dei Paesi UE, l’Italia registra tempi di accesso più rapidi di circa 3-4 mesi, segno di un miglioramento rispetto al passato.
Disomogeneità e restrizioni: le sfide da superare
Uno dei principali ostacoli resta la parziale disponibilità alla rimborsabilità e le disuguaglianze regionali.
Circa il 20% dei farmaci disponibili in Italia presenta restrizioni parziali alla rimborsabilità.
Sebbene questa quota sia inferiore rispetto a Paesi come Spagna (52%) e Francia (35%), rappresenta comunque un elemento critico.
Va inoltre considerato che i tempi di accesso rilevati nello studio riguardano il livello nazionale e non tengono conto dei ritardi ulteriori che possono verificarsi nelle singole Regioni.
Conclusioni: un’Italia in crescita, ma ancora con margini di miglioramento
In conclusione, lo studio conferma l’Italia sul podio europeo per la disponibilità di farmaci innovativi.
Anche i pazienti avanzano nell’accesso alle terapie, ma persistono barriere importanti come i lunghi tempi di approvazione e le disuguaglianze territoriali.
Superare questi ostacoli sarà fondamentale per garantire un accesso equo e tempestivo alle cure più avanzate.