Dalla Lum un algoritmo innovativo per l’analisi dei costi delle prestazioni sanitarie

L’algoritmo, frutto di un’indagine condotta dal 2017 in Puglia, mira a ottimizzare il sistema sanitario nazionale e richiede una revisione delle tariffe per garantire equità e sostenibilità.

Metodologia per determinare il costo della prestazione sanitaria

Un team di ricercatori della Libera Università Mediterranea ‘Giuseppe De Gennaro’, guidato da Francesco Albergo, ha sviluppato un algoritmo innovativo per analizzare il costo delle prestazioni sanitarie.

Questo strumento è stato presentato durante un evento presso l’Auditorium del Ministero della Salute, alla presenza di figure istituzionali di rilievo nel settore sanitario.

Indagine sulle tariffe attuali

L’algoritmo è il risultato di un’indagine condotta dal 2017 su circa 50 patologie in quattro Aziende Sanitarie Locali e due Policlinici della Puglia.

Dai risultati emersi è evidente che le tariffe attualmente in vigore non sono equilibrate.

Equilibrio economico e tariffe sanitarie

Le aziende sanitarie sono consapevoli dell’importanza di mantenere un equilibrio economico.

L’algoritmo si propone di lavorare sui minuti di assistenza, dalla fase pre-ricovero all’intervento stesso, al fine di stabilire tariffe più adeguate e sostenibili.

Importanza dell'algoritmo per la programmazione sanitaria

Il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha sottolineato l’importanza del nuovo algoritmo come strumento per una corretta programmazione e per ottimizzare le performance del sistema sanitario nazionale pubblico.

Ha evidenziato la necessità di rivisitare il sistema sanitario pubblico, ormai vecchio di 45 anni, e di introdurre nuovi modelli organizzativi.

Supporto dell'Università alle imprese e alle istituzioni

Il rettore della Libera Università Mediterranea, Antonello Garzoni, ha ringraziato la Regione Puglia per il sostegno allo studio iniziato nel 2017.

Ha enfatizzato il ruolo dell’università nel migliorare le performance delle imprese e delle istituzioni attraverso ricerche sul campo.

Critiche al sistema tariffario attuale

Secondo Francesco Albergo, il sistema tariffario attuale dei Drg (raggruppamento omogeneo di diagnosi) in Italia è inadeguato perché non tiene conto del reale costo della prestazione sanitaria ospedaliera.

Ruolo delle aziende private

Albergo ha ringraziato Novartis per il supporto e la collaborazione, sottolineando l’importanza del coinvolgimento del settore privato nella ricerca e nello sviluppo di soluzioni innovative per il settore sanitario.

Necessità di rivisitare le tariffe

Vito Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia, ha evidenziato l’importanza di ridefinire le tariffe delle prestazioni sanitarie, soprattutto per le Regioni del Sud, affinché siano coerenti con i costi aggiornati e le componenti produttive.

Conclusioni e prospettive future

L’introduzione di questo nuovo modello di determinazione dei costi delle prestazioni sanitarie offre una straordinaria opportunità di innovazione e sostenibilità per il sistema sanitario italiano.

Si auspica che il Ministero della Salute dia la giusta attenzione a questa ricerca, affinché possa contribuire significativamente a migliorare l’efficienza e la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

Fonte:

Pacemaker che controlla il Parkinson impiantato a Bologna

Una specie di pacemaker impiantato sotto la la fascia del muscolo pettorale, che manda impulsi a due elettrodi che si trovano nel nucleo sub talamico, collegati attraverso un lungo cavo posto nel collo, hanno cambiato la vita del paziente.

Un nuovo approccio alla cura del Parkinson

La malattia di Parkinson, una condizione neurodegenerativa debilitante, ha visto un nuovo raggio di speranza con l’introduzione di un dispositivo innovativo che mira a contrastare i suoi sintomi.

Questo avvenimento segna una svolta significativa nella ricerca e nel trattamento di una delle malattie neurologiche più sfidanti.

Il primo Pacemaker implantato in Italia

L’ospedale Bellaria ha fatto la storia con l’impianto del primo pacemaker contro il Parkinson nel paese.

Questo evento non solo offre una nuova opzione terapeutica per i pazienti italiani, ma rappresenta anche un passo avanti nella lotta globale contro questa malattia.

Un rivoluzionario stimolatore cerebrale

Gabriele Selmi, ex direttore di una banca, è stato uno dei primi a beneficiare di questo stimolatore cerebrale.

Il dispositivo agisce erogando una corrente elettrica attraverso elettrodi collegati ai nuclei profondi del cervello, mirando a ridurre i sintomi motori del Parkinson, come il tremore delle mani.

Il funzionamento del dispositivo

La stimolazione delle aree specifiche del cervello interrompe i segnali nervosi che scatenano i sintomi motori della malattia.

Questo permette ai pazienti di acquisire un maggiore controllo sui loro movimenti corporei, migliorando così la loro qualità di vita.

Personalizzazione della terapia

Una delle caratteristiche chiave di questo pacemaker è la sua capacità di registrare l’attività cerebrale in tempo reale.

Questo consente ai medici di adattare la terapia in base alla risposta individuale di ciascun paziente, ottimizzandola per massimizzare i risultati.

Longevità e comodità del dispositivo

Inoltre, la natura ricaricabile del dispositivo, insieme al sistema di ricarica Bluetooth, garantisce una maggiore longevità e comodità per i pazienti, riducendo la necessità di interventi chirurgici ripetuti per la sostituzione della batteria.

Un intervento che cambia la vita

Gabriele Selmi, il quale è stato sottoposto all’intervento, condivide la sua esperienza positiva.

Il dispositivo ha drasticamente ridotto il suo tremore al braccio destro, consentendogli di riprendere le attività quotidiane con una maggiore fiducia e autonomia.

Una decisione rivolta al futuro

Selmi spiega che la sua decisione di sottoporsi all’intervento non è stata solo per il suo bene, ma anche per alleviare il peso sulla sua famiglia e perseguire i suoi sogni personali nonostante la malattia.

Guardando avanti

Con un nuovo senso di speranza e determinazione, Gabriele Selmi si prepara a sfidare se stesso, puntando a compiere una traversata a nuoto dello Stretto di Messina come simbolo di resilienza e vittoria contro il Parkinson.

La sua storia ispira altri pazienti affetti da questa malattia a non perdere mai la speranza e a continuare a lottare per una vita migliore.

Nanogel come nuova frontiera nel trattamento del trauma spinale

Il nanogel, sviluppato da ricercatori dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e del Politecnico di Milano, sta rivoluzionando il trattamento del trauma al midollo spinale, fornendo farmaci antinfiammatori direttamente alle cellule gliali coinvolte nella lesione. Un passo avanti nella medicina rigenerativa

Nuovo studio pubblicato su Advanced Materials

In uno studio recentemente pubblicato su Advanced Materials, i ricercatori Pietro Veglianese, Valeria Veneruso ed Emilia Petillo dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, in collaborazione con Filippo Rossi del Politecnico di Milano, hanno fatto un importante passo avanti nel trattamento del trauma al midollo spinale.

Il loro lavoro si concentra sull’uso di un innovativo nanovettore, chiamato nanogel, progettato per fornire farmaci antinfiammatori in modo mirato alle cellule gliali coinvolte attivamente nella lesione al midollo spinale.

Sfida terapeutica attuale

Attualmente, i trattamenti per controllare la risposta infiammatoria dopo un trauma al midollo spinale sono limitati nell’efficacia.

Una delle ragioni di questa limitazione risiede nella mancanza di terapie in grado di agire selettivamente sulle cellule gliali, come le microglie e gli astrociti, che svolgono un ruolo cruciale nella risposta infiammatoria.

Ruolo delle cellule gliali

Le cellule gliali, comprese le microglie e gli astrociti, sono fondamentali per la difesa e il supporto del sistema nervoso centrale.

Tuttavia, una risposta infiammatoria incontrollata da parte di queste cellule può compromettere il recupero del tessuto danneggiato dopo un trauma al midollo spinale.

Nanogel: una nuova speranza terapeutica

I nanogel sviluppati dal Politecnico di Milano rappresentano una promettente novità nel campo della terapia del trauma spinale.

Questi nanovettori sono stati progettati per indirizzarsi specificamente alle cellule gliali coinvolte nella risposta infiammatoria, consentendo un rilascio mirato di farmaci antinfiammatori come il roliclub.

Ricerca e risultati

La collaborazione tra l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS e il Politecnico di Milano ha dimostrato che i nanogel caricati con roliclub sono in grado di convertire le cellule gliali da uno stato dannoso a uno protettivo, promuovendo attivamente il recupero del tessuto lesionato.

Questi nanovettori agiscono in modo selettivo, massimizzando l’efficacia del farmaco e riducendo al minimo gli effetti collaterali.

Applicazioni future

I risultati dello studio indicano che i nanogel hanno ridotto l’infiammazione e migliorato la capacità di recupero in modelli animali con lesione al midollo spinale, ripristinando parzialmente la funzionalità motoria.

Questi risultati non solo offrono nuove prospettive terapeutiche per i pazienti con lesioni al midollo spinale, ma suggeriscono anche potenziali applicazioni per il trattamento di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer, in cui l’infiammazione e le cellule gliali svolgono un ruolo significativo.

Conclusioni

L’approccio innovativo basato sui nanogel offre una nuova speranza nel trattamento del trauma al midollo spinale, consentendo un’azione mirata sulle cellule gliali coinvolte nella risposta infiammatoria.

Questo studio apre la strada a ulteriori ricerche e potenziali applicazioni cliniche per migliorare la qualità della vita dei pazienti affetti da lesioni spinali e altre condizioni neurodegenerative.

Fonte:

Dal 2024, le ricette mediche non avranno più scadenza

Il prossimo Consiglio dei ministri si appresta a valutare il Disegno di legge delega sulle semplificazioni dei procedimenti amministrativi, con particolare attenzione alla rivoluzione dei processi sanitari in Italia prevista per il 2024.

Prescrizioni dematerializzate e ricette ripetibili

Il fulcro del Ddl è l’iniziativa ambiziosa di digitalizzare e semplificare processi chiave all’interno del sistema sanitario.

Una trasformazione significativa coinvolge le prescrizioni dematerializzate e le ricette ripetibili, con un impatto rilevante per i pazienti cronici che potranno beneficiare di ricette senza scadenza.

Illimitate ricette ripetibili e accessibilità ai farmaci

La possibilità di rendere le ricette ripetibili in modo illimitato rappresenta un passo cruciale.

Ciò significa che i pazienti non saranno più limitati da un numero fisso di prescrizioni, migliorando l’accesso ai farmaci necessari senza oneri eccessivi.

Impatto positivo sulla gestione amministrativa

La strategia adottata mira a ridurre il carico amministrativo sia per i cittadini che per le imprese del settore sanitario.

La semplificazione non solo migliora la vita quotidiana dei pazienti ma contribuisce anche a snellire le procedure burocratiche, promettendo di liberare risorse per un migliore supporto ai pazienti.

Transizione alle ricette elettroniche

Le ricette elettroniche, sperimentate durante la pandemia, sostituiranno le versioni cartacee, migliorando l’efficienza e garantendo una maggiore trasparenza e certezza nei procedimenti.

Affrontare le carenze di farmaci

Il Ddl affronta anche le carenze di farmaci semplificando la pubblicità legale.

Si elimineranno gli adempimenti legati alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, optando per la pubblicazione sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) per rendere le informazioni più accessibili.

Gestione dei pazienti cronici

Il Disegno di legge si concentra sulla gestione dei pazienti cronici, proponendo la consegna di farmaci sufficienti a coprire un intero mese di terapia.

Questa modifica ridurrà la necessità di visite frequenti, semplificando la vita dei pazienti.

Miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale

Queste riforme, ispirate ai principi comunitari, mirano a migliorare la qualità della vita dei cittadini italiani.

Attraverso la semplificazione dei procedimenti amministrativi, il nuovo Disegno di legge promette di trasformare positivamente il Servizio Sanitario Nazionale, rendendo i servizi più efficienti e accessibili per tutti.

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Stimolatore antidolore innovativo all’Istituto Europeo di Oncologia

Allo IEO, il neurostimolatore all’avanguardia Inceptiv™ che grazie alla sua tecnologia “Close loop”, intercetta e neutralizza gli impulsi dolorosi, offrendo ai pazienti un sollievo su misura.

Un passo avanti nel trattamento del dolore cronico

L’Istituto Europeo di Oncologia si distingue come uno dei primi ospedali in Italia a offrire una soluzione innovativa per il dolore cronico.

Il team guidato da Vittorio Guardamagna, Direttore Cure Palliative e Terapia del Dolore IEO, ha recentemente condotto uno dei primi impianti in Italia del nuovo stimolatore del midollo spinale Inceptiv.

Questo dispositivo di ultima generazione utilizza la tecnologia “Close loop” per gestire il dolore in modo preciso e personalizzato.

Innovazione tecnologica

Inceptiv, il nuovo pacemaker contro il dolore, si presenta come un dispositivo miniaturizzato con uno spessore di soli 6 mm, rendendolo il più sottile stimolatore del midollo spinale al mondo. Implantato sotto la cute, questo dispositivo invia lievi impulsi elettrici attraverso sottili elettrocateteri diretti alla spina dorsale.

Il funzionamento "Circuito Chiuso"

Ciò che rende Inceptiv unico è la sua capacità di funzionare in un “circuito chiuso”.

Questo neurotrasmettitore intelligente monitora costantemente la risposta del corpo alla stimolazione elettrica, misurando l’attivazione dei neuroni nel midollo spinale 50 volte al secondo.

In questo modo, il dispositivo adatta automaticamente la stimolazione, garantendo che i pazienti ricevano gli impulsi nervosi necessari per contrastare il dolore in base ai loro movimenti e attività.

Personalizzazione del trattamento del dolore

Vittorio Guardamagna sottolinea l’importanza della personalizzazione offerta da Inceptiv nel trattamento del dolore.

A differenza dei neurostimolatori statici, Inceptiv si adatta alle esigenze di ogni paziente, emettendo impulsi in risposta ai segnali elettrici e biochimici fra il midollo spinale e il cervello.

Questo approccio mirato promette maggiore efficacia nel gestire il dolore.

Compatibilità con la risonanza magnetica

Inceptiv si distingue ulteriormente come l’unico sistema di stimolazione del midollo spinale compatibile con la Risonanza Magnetica total body a fino a 3 Tesla.

Questa caratteristica è fondamentale, considerando che molti portatori di neurostimolatore devono sottoporsi a una risonanza magnetica entro cinque anni dall’impianto del dispositivo.

Cultura antidolore allo IEO

Guardamagna evidenzia che il successo nell’adozione di questa tecnologia innovativa deriva dalla cultura antidolore coltivata presso l’Istituto Europeo di Oncologia fin dai primi anni di attività.

L’IEO si vanta di essere il primo ospedale senza dolore in Italia, dove il dolore non è considerato un effetto collaterale trascurabile, ma piuttosto un sintomo misurabile e contrastabile con tutti i mezzi della ricerca scientifica e tecnologica.

In conclusione, la continua evoluzione nel campo del trattamento del dolore presso l’IEO rappresenta un impegno costante verso il benessere e la personalizzazione delle cure per i pazienti affetti da dolore cronico.

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Sanità, liste di attesa infinite: quando si ha diritto alle prestazioni (e al rimborso)

Dato l’importante rilevanza dell’argomento e la complessità dei contenuti tecnici trattati, riportiamo integralmente l’articolo redatto dall’avvocato Antonio Serpetti di Querciara, pubblicato sul Corriere della Sera il 17 dicembre 2023.

Sanità e Liste d'Attesa: Un'Analisi Critica

Il problema delle liste d’attesa e delle cure indifferibili e urgenti è stato affrontato anche dalla giurisprudenza della Suprema Corte, che ha esaminato il caso delle spese sanitarie sostenute all’estero dal malato che non sia riuscito a ottenere una terapia in tempi brevi.

Il Principio Costituzionale dell'Articolo 32 e il Diritto al Rimborso

In applicazione dell’articolo 32 della Costituzione, il cittadino che versa in condizioni di salute di estrema gravità e che richiedano cure urgenti e qualificate — qualora sia costretto a ricorrere a strutture non convenzionate poiché le strutture pubbliche sono impossibilitate a rendere le prestazioni necessarie — ha il diritto al rimborso delle spese sostenute dal SSN. In tal caso, non possano ostarvi atti amministrativi presupposti e adempimenti burocratici incompatibili con la gravità delle condizioni di salute, in quanto gli stessi sarebbero affetti da illegittimità e, conseguentemente, devono essere disapplicati.

Il Parere del Consiglio di Stato

La Suprema Corte ha annullato con rinvio la sentenza con cui era stata rigettata la domanda di rimborso di un intervento chirurgico presso un centro specializzato estero. È stato ritenuta irrilevante la mancata integrazione della condizione prevista dall’art. 2 del D.M.03/11/1989, richiamato dal D.M. 30/08/1991, cioè dell’essere rimasto l’interessato in lista d’attesa in almeno due strutture pubbliche o convenzionate con il SSN per un periodo superiore a quello massimo ivi previsto (Cass., sez. I, 16/07/1999, n. 7537).

Diritto Assoluto alla Salute: Cassazione e Consiglio di Stato

Inoltre, la Cassazione ha ritenuto che, con riferimento al bene salute, è individuabile un nucleo essenziale, in ordine al quale si sostanzia un diritto soggettivo assoluto e primario, volto a garantire le condizioni di integrità psico-fisica delle persone bisognose di cura, allorquando ricorrano condizioni di indispensabilità, gravità ed urgenza non altrimenti sopperibili, a fronte delle quali è configurabile un mero potere accertativo della Pubblica amministrazione in ordine alla ricorrenza di dette condizioni (Cass. SS.UU. 17461/2006).

Libertà di Cura e Diritto alla Salute

A maggior riprova, il Consiglio di Stato ha autorevolmente affermato, in materia di assistenza sanitaria, che il principio della libertà di cura è in piena sintonia con il disposto dell’art. 32 Cost. Infatti, sussiste il diritto del paziente a vedersi riconosciuto il trattamento medico a lui consigliato dal medico curante quando questo non è assicurato da strutture mediche nazionali e non sia in discussione la specialità della cura prescritta ovvero la sua adeguatezza. Nel diritto alla salute, costituzionalmente garantito, è compresa anche tale facoltà in quanto, dalla sua negazione discenderebbe la necessità di sottoposizione a trattamenti sanitari diversi da quelli prescritti con una restrizione insopprimibile dei diritti di malato.

Aspetto Critico delle Liste d’Attesa: Il Tribunale di Bari Interviene

Altro aspetto di rilevante criticità è dato dalla lunghezza delle liste d’attesa nel caso in cui si dovesse fruire urgentemente di una terapia salvavita. In tale caso, il Tribunale di Bari, adito con ricorso ex art. 700 c.p.c., ha ordinato l’immediata erogazione di una terapia in favore di un paziente, posto in lista di attesa, sulla base della considerazione che lo stesso avrebbe dovuto conseguire, in via immediata, un risultato terapeutico in relazione alla probabilità che la stessa terapia fosse idonea ad assicurare il prolungamento della sua esistenza in vita e, comunque, il miglioramento delle sue condizioni cliniche. Per tali motivazioni, il giudice barese ha ordinato alla Azienda Unità Sanitaria Locale e all’ospedale materialmente tenuto alla erogazione della terapia l’immediata somministrazione in favore del ricorrente delle prestazioni di chemioterapia e radioterapia, nella misura e per il periodo risultante dalla certificazione del medico curante.

Rimedi Contro le Liste d'Attesa: Cure all'Estero e Ricorso Giudiziario

Alla luce di quanto esposto, è possibile identificare due rimedi contro le lunghissime liste d’attesa. Il primo consiste nel ricorrere a cure all’estero a spese del servizio sanitario nazionale (ovviamente nei casi e nei limiti indicati dalla legge e meglio definiti dalla Cassazione e dal Consiglio di Stato). L’altro è rappresentato dal ricorso ex art. 700 c.p.c. del paziente all’Autorità Giudiziaria, affinché il Tribunale ordini l’immediata erogazione, in suo favore, della prestazione sanitaria necessaria, urgente ed indifferibile.

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Turismo Medico, panorama globale dell’assistenza sanitaria

Il panorama sanitario globale sta attraversando una rivoluzione con l’emergere e la crescente popolarità del turismo medico. Questa pratica, che consiste nel viaggiare all’estero per ricevere cure mediche, ha guadagnato terreno grazie al suo rapporto costo-efficacia, all’accesso a trattamenti specializzati e servizi sanitari di alta qualità. 

Dimensione e quote di mercato

Nel 2022, la dimensione del mercato del turismo medico è stata stimata a 115,6 miliardi di dollari, con una previsione di raggiungere circa 346,1 miliardi di dollari entro il 2032, con un CAGR dell’11,59% nel periodo di previsione.

Medical Tourism trend

Questo mercato abbraccia una vasta gamma di servizi medici, spaziando dalla chirurgia estetica, alle procedure elettive, ai trattamenti complessi come cure oncologiche e trapianti d’organo.

Paesi come India, Tailandia, Messico e Turchia sono destinazioni chiave grazie alla combinazione di assistenza sanitaria di alta qualità e risparmi sui costi.

 

Europa, destinazioni emergenti

Parallelamente, l’Europa sta emergendo come un’importante destinazione nel settore del turismo medico.

Paesi come la Polonia, la Romania, l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Croazia stanno rapidamente guadagnando riconoscimento per la loro eccellenza nell’assistenza sanitaria e per le moderne infrastrutture mediche.

Queste nazioni europee offrono una vasta gamma di servizi specializzati, attrattivi per pazienti internazionali che cercano procedure avanzate come la chirurgia ortopedica o terapie innovative.

La prossimità geografica e le efficienti infrastrutture di trasporto rendono l’Europa una scelta conveniente per i pazienti provenienti da diverse parti del mondo.

In questo contesto di crescita globale, la diversificazione delle opzioni di destinazione contribuisce ulteriormente alla prosperità e alla competitività del settore del turismo medico.

Tendenze del mercato

Integrazione della Telemedicina: La telemedicina ha registrato un aumento significativo nel turismo medico. Grazie ai progressi tecnologici, i pazienti possono consultare gli operatori sanitari del loro paese prima e dopo il viaggio medico, migliorando l’esperienza complessiva del paziente e la continuità delle cure.

Turismo del Benessere: Un’altra tendenza in crescita è la convergenza dell’assistenza sanitaria con il turismo del benessere. I turisti medici cercano sempre più esperienze olistiche, che combinano trattamenti medici con ritiri benessere, servizi termali e programmi di gestione dello stile di vita.

Analisi dei driver di crescita

Risparmio sui Costi: Il principale driver di crescita è il notevole risparmio sui costi ottenibile cercando cure in paesi con costi sanitari inferiori, particolarmente rilevante per le procedure elettive non coperte da assicurazione.

Accessibilità ai Trattamenti Specializzati: I pazienti viaggiano spesso all’estero per procedure mediche specializzate non prontamente disponibili nei loro paesi d’origine. L’accesso a trattamenti e tecnologie all’avanguardia motiva i turisti medici.

Sfide e opportunità

Sfide: Il mercato deve affrontare sfide legate a standard sanitari diversi e conformità normativa in vari paesi. La conformità normativa e la sicurezza dei pazienti sono preoccupazioni cruciali.

Opportunità: Le opportunità risiedono nel miglioramento dell’esperienza del paziente attraverso servizi personalizzati e collaborazioni tra operatori sanitari, agenzie di viaggio e compagnie di assicurazione.

Analisi per il futuro

Guardando al futuro, ci si aspetta che questo settore continui a crescere grazie a progressi tecnologici, maggiore consapevolezza e accettazione dell’assistenza sanitaria transfrontaliera.

Si prevede che l’intelligenza artificiale giochi un ruolo chiave nella diagnostica e nella medicina personalizzata.

Il mercato del turismo medico si configura come una forza trasformatrice nel panorama sanitario globale, fornendo un collegamento tra assistenza sanitaria di qualità e accessibilità internazionale.

Affrontare le sfide e sfruttare le opportunità sarà fondamentale per sostenere la crescita e offrire esperienze sanitarie senza precedenti a una popolazione globale diversificata di pazienti.

Ossa di Vetro: un bambino con Osteogenesi Imperfetta cammina a 11 Anni

Un bambino di undici anni ha conquistato la gioia di camminare, sfidando l’Osteogenesi Imperfetta, attraverso quattro interventi chirurgici presso l’AOU Meyer e una determinata riabilitazione presso il Centro Don Carlo Gnocchi di Firenze.

Una vittoria di determinazione e collaborazione medica

A soli undici anni, un piccolo paziente ha sperimentato la gioia di camminare per la prima volta, grazie al lavoro collaborativo dei medici dell’AOU Meyer IRCCS.

Dopo quattro delicati interventi chirurgici e un lungo percorso riabilitativo, il bambino ha finalmente compiuto i suoi primi passi, seppur con l’aiuto delle stampelle.

La sfida dell'osteogenesi imperfetta

Il protagonista di questa storia affronta una forma estremamente severa di osteogenesi imperfetta, nota anche come ‘la malattia delle ossa di vetro’.

Questa patologia genetica, caratterizzata da un difetto del collagene, porta a una significativa fragilità ossea.

Le gambe del bambino erano affette da fratture patologiche, causando una deformità grave con una curvatura a forma di sciabola sia nelle cosce che nelle gambe, rendendo impossibile il movimento eretto.

Diagnosi e periodo di ricovero

La diagnosi è stata stabilita dopo approfondite indagini condotte dagli endocrinologi e genetisti presso l’ospedale pediatrico fiorentino.

Da quel momento, ha avuto inizio un prolungato periodo di ricovero, durante il quale l’equipe di Ortopedia e Traumatologia pediatrica, guidata dal professor Giovanni Beltrami, ha seguito attentamente il caso.

Studio preliminare e simulazioni chirurgiche

Prima di affrontare la serie di interventi necessari, gli ortopedici hanno condotto un’angiotac agli arti inferiori per uno studio approfondito.

I chirurghi, utilizzando modelli a grandezza naturale delle ossa deformi del bambino ottenuti attraverso la stampa 3D, hanno simulato e pianificato gli interventi.

Queste simulazioni hanno permesso di programmare osteotomie mirate, eliminando progressivamente la curvatura e consentendo di raddrizzare le gambe.

Chiodi telescopici e crescita fisiologica

Un elemento fondamentale del trattamento è stato l’utilizzo di chiodi telescopici in grado di “allungarsi”, adattandosi alla crescita fisiologica del bambino e fornendo una “protezione interna” all’osso stesso.

Riabilitazione e supporto a Don Carlo Gnocchi

Il percorso di riabilitazione è stato altrettanto cruciale e si è svolto presso il reparto di riabilitazione pediatrica specializzata del Centro IRCCS Don Carlo Gnocchi di Firenze.

L’équipe, guidata dalla dottoressa Giovanna Cristella, fisiatra dell’età evolutiva, ha elaborato una strategia efficace utilizzando fisioterapisti, tutori e ausili appropriati per consentire al bambino di muoversi sulle proprie gambe.

Cura continua e prospettive future

Un’attenzione particolare è stata dedicata all’individuazione di una cura adeguata per prevenire l’avanzamento della patologia.

Il bambino proseguirà il suo percorso medico presso l’Auxoendocrinologia del Meyer, diretta dal professor Stefano Stagi, dove riceverà le terapie specifiche necessarie.

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IEO Proton Center, nuovo capitolo nella cura oncologica.

L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) inaugura un nuovo capitolo nella cura oncologica con l’apertura dello IEO Proton Center. Questo centro  rappresenta un primato significativo, posizionando l’IEO come il primo IRCCS in Italia a dotarsi di una struttura dedicata a questa terapia innovativa.

L'importanza della Protonterapia

La Protonterapia, inaugurata durante la cerimonia alla presenza di Guido Bertolaso, Assessore al Welfare della Regione Lombardia, e Beppe Sala, Sindaco di Milano, offre nuove possibilità di cura per diversi tipi di tumori.

Il Direttore Scientifico IEO, Roberto Orecchia, sottolinea come questa terapia sia particolarmente vantaggiosa per tumori in organi critici o difficili da raggiungere, oltre a offrire una riduzione dei rischi di tumori indotti dai raggi.

Innovazione e investimenti

Il Prof. Orecchia evidenzia che, sebbene la Protonterapia sia innovativa, richiede significativi investimenti in tecnologie e risorse umane.

L’IEO Proton Center si posiziona come uno dei centri più avanzati al mondo, contribuendo a colmare il divario tra domanda e offerta di terapia protonica in Italia.

Impegno sociale ed eccellenza

Carlo Buora, Vicepresidente IEO, sottolinea come l’IEO abbia sempre promesso speranza, eccellenza e visione nella ricerca scientifica.

L’apertura del Proton Center si inserisce in questa missione, rappresentando uno dei progetti più importanti nella storia dell’IEO.

Tecnologia all'avanguardia

Il CEO Mauro Melis sottolinea che l’IEO Proton Center è dotato del sistema più avanzato di Protonterapia a livello internazionale, installato per la prima volta in Italia.

L’edificio stesso è stato progettato su misura per ospitare la macchina di Protonterapia, garantendo massima efficienza e sostenibilità.

Questo centro è anche il primo integrato con un reparto di radioterapia all’interno di un IRCCS oncologico.

Inclusione nella sanità pubblica

A partire dal 2024, la Protonterapia sarà erogata dal Sistema Sanitario Nazionale, segnando un passo significativo nella cura oncologica a livello nazionale.

Il Ministero della Salute, nel 2017, ha incluso la Protonterapia nei Livelli Essenziali di Assistenza per 10 patologie oncologiche.

Raccomandazioni dell'Istituto Superiore di Sanità

Nel 2021, l’Istituto Superiore di Sanità ha emesso raccomandazioni che evidenziano i maggiori vantaggi della Protonterapia nel trattamento di tumori solidi pediatrici, tumori in sedi critiche e poco responsivi alla radioterapia convenzionale.

Ciò apre prospettive positive per l’espansione delle prestazioni di Protonterapia garantite dalla sanità pubblica

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Studio clinico per un vaccino terapeutico contro l’HIV al San Raffaele di Milano

Al San Raffaele di Milano parte lo studio clinico per testare un nuovo vaccino terapeutico contro l’HIV. Un passo avanti nella ricerca.

Un approccio innovativo di Tomas Hanke

Il Jenner Institute dell’Università di Oxford, guidato da Tomas Hanke, ha sviluppato un vaccino terapeutico per l’HIV.

Sebbene non in grado di prevenire l’infezione, il vaccino denominato HIVconsvX si propone di controllare l’infezione in modo efficace.

Dopo risultati incoraggianti ottenuti in precedenti test su volontari non infetti da HIV, il vaccino sarà ora sperimentato in Italia presso l’Irccs Ospedale San Raffaele.

Un'emergenza persistente

Con 85,6 milioni di persone nel mondo e 160.000 solo in Italia che vivono con l’HIV, la necessità di nuove cure, inclusi i vaccini, è ancora una priorità.

Nel 2022, sono stati diagnosticati circa 2000 nuovi casi di infezione da HIV in Italia.

Il team di ricerca milanese, guidato da Gabriella Scarlatti, ha avviato uno studio clinico per valutare la sicurezza e la risposta immune del nuovo vaccino HIVconsvX.

Trattamenti attuali

Attualmente, i farmaci antiretrovirali riescono a bloccare la replicazione del virus e rendere la sua presenza nel sangue non rilevabile, garantendo un’aspettativa di vita sovrapponibile a quella della popolazione generale.

Tuttavia, questi trattamenti devono essere seguiti per tutta la vita e la loro interruzione può portare a una ricomparsa del virus in poche settimane.

La ricerca di alternative, come il vaccino terapeutico, diventa cruciale.

Le due fasi del Trial

Lo studio clinico presso l’Ospedale San Raffaele coinvolge 33 volontari con HIV-1 positivi, che hanno mantenuto la stabilità dell’infezione attraverso terapia antiretrovirale per almeno 2 anni.

La fase I prevede uno studio randomizzato per valutare la sicurezza del vaccino, seguito da uno studio sulla risposta immune nella fase successiva.

Il vaccino HIVconsvX mira a coprire una vasta gamma di varianti dell’HIV-1.

La sfida della ricerca e la collaborazione internazionale

L’eradicazione dell’HIV è difficile a causa della sua variabilità, ma il vaccino terapeutico potrebbe rappresentare un passo avanti nel controllo a lungo termine dell’infezione.

Il progetto HIV-CORE007 è parte dell’European Aids Vaccine Initiative 2020 (Eavi2020) e ha ricevuto finanziamenti anche dal Ministero della Salute.

La collaborazione internazionale e la progettazione dell’immunogeno da parte di Tomas Hanke testimoniano gli sforzi globali nella ricerca di una soluzione efficace contro l’HIV.

Conclusioni e prospettive

Il vaccino terapeutico rappresenta una speranza tangibile per il controllo duraturo dell’HIV.

Gabriella Scarlatti e il suo team credono che questa ricerca possa offrire opportunità preziose per migliorare la gestione clinica a lungo termine delle persone con HIV, specialmente in aree dove l’accesso continuo ai farmaci è un problema.

La lotta contro l’HIV continua, ma con nuove scoperte e approcci innovativi, si aprono nuove possibilità per migliorare il benessere e la qualità di vita delle persone colpite dall’infezione.