Aumento dei tumori dei millennials, il Colon-Retto il più colpito.

L’aumento dei tumori giovanili è una preoccupante realtà globale. I giovani sono colpiti da tumori come colon-retto, seno, polmoni, e altri. Fattori di rischio come fumo, alcol, e dieta squilibrata contribuiscono a questa tendenza. Anche in Italia, i casi di tumori del colon-retto tra i giovani sono in aumento.

Aumento dei tumori fra i giovani

La crescente incidenza dei tumori nei giovani, noti come tumori dei millennials, è un fenomeno preoccupante che non ha risparmiato neppure la principessa britannica Kate.

Sebbene possa sembrare sorprendente, l’età non rappresenta più un fattore discriminante quando si tratta di cancro.

Questa tendenza all’aumento dei tumori giovanili è stata rilevata già alcuni anni fa e sta diventando sempre più evidente.

Dati globali e tendenze

I primi segnali di questa tendenza sono emersi nel 2019, indicando un aumento significativo delle diagnosi e dei decessi per tumori giovanili.

Uno studio pubblicato sulla rivista Bmj Oncology ha riportato un aumento del 79,1% delle diagnosi e del 27,7% dei decessi tra il 1990 e il 2019, con una diminuzione dell’incidenza dei tumori sopra i 50 anni.

Questo trend non riguarda solo una specifica area geografica ma è diffuso soprattutto nei paesi con un livello socioeconomico più elevato.

 

Tumori più diffusi e fattori di rischio

I tumori che colpiscono i giovani includono stomaco, colon-retto, seno, trachea, bronchi e polmoni.

Sono stati identificati diversi fattori di rischio, tra cui il fumo, l’alcol e una dieta poco equilibrata, caratterizzata da un’elevata assunzione di carne rossa e una scarsa quantità di frutta e verdura.

Questi fattori sono stati da tempo associati a un aumento del rischio di cancro.

Dati specifici sull'Italia

Anche in Italia, i dati confermano un aumento delle diagnosi di tumori del colon-retto tra i giovani.

Uno studio condotto dall’Agenzia per la Tutela della Salute di Milano ha evidenziato un aumento dello 0,7% annuo delle diagnosi di tumori del colon-retto nella fascia d’età inferiore ai 50 anni.

Ricerca sulle cause

Gli studi in corso cercano di individuare le cause di questo aumento.

La ricerca si sta concentrando su una vasta gamma di potenziali fattori, tra cui l’alimentazione, l’esposizione a sostanze inquinanti e lo stile di vita in generale.

Alcuni studi suggeriscono che le sostanze presenti nell’alimentazione, come le microplastiche e le molecole presenti nelle carni rosse molto cotte e lavorate, potrebbero contribuire all’aumento dei tumori giovanili.

Ruolo dell'obesità e dell'alimentazione

L’obesità e l’alimentazione sono fattori chiave che potrebbero contribuire all’insorgenza di tumori.

Tuttavia, l’Italia mostra dati migliori rispetto ad altri paesi europei in termini di obesità e consumo di alcol.

Ciò potrebbe suggerire che esistono differenze nei comportamenti e nello stile di vita che potrebbero influenzare il rischio di sviluppare tumori.

Consapevolezza e diagnosi precoce

Il caso della principessa Kate evidenzia l’importanza della consapevolezza e della diagnosi precoce nei giovani per migliorare le prospettive di cura e sopravvivenza.

Uno dei problemi principali nei casi giovanili di cancro è la difficoltà nella diagnosi precoce, che può portare a stadi avanzati della malattia e rendere più difficile la cura.

Prospettive future

Affrontare il problema dei tumori giovanili richiede una comprensione più approfondita delle cause e un impegno congiunto per promuovere uno stile di vita sano e interventi di screening appropriati.

È necessario continuare a condurre ricerche per identificare i fattori di rischio e sviluppare strategie efficaci per la prevenzione e la gestione dei tumori nei giovani.

Fonte:

Partecipazione ai test oncologici: in Italia solo 11% delle donne

Solo l’11% delle donne in Italia ha eseguito test oncologici nell’ultimo anno, evidenziando problemi nell’assistenza sanitaria femminile. L’analisi sottolinea l’urgenza di promuovere la prevenzione e migliorare l’accesso ai servizi sanitari di qualità per le donne.

Misurare lo stato di salute delle donne nel mondo

L’indagine annuale, ora alla sua terza edizione, è una delle iniziative più complete nel suo genere, coinvolgendo il 97% delle donne e delle ragazze del mondo di età pari o superiore ai 15 anni.

Questo sforzo ha coinvolto oltre 147.000 interviste condotte in 143 Paesi e territori, in più di 140 lingue, grazie alla collaborazione con Gallup, un’azienda leader nel settore dell’analisi e della consulenza.

Obiettivi dell'Hologic Global Women’s Health Index

L’Hologic Global Women’s Health Index si propone di essere un riferimento costante per monitorare i cambiamenti nei comportamenti e negli atteggiamenti che influenzano l’accesso delle donne a un’assistenza sanitaria di qualità in tutto il mondo.

Questo indice fornisce dati e intuizioni utili per alimentare politiche sanitarie innovative e programmi di assistenza mirati a migliorare la vita delle donne.

Dimensioni della salute femminile esplorate

L’analisi comprende cinque dimensioni interconnesse della salute femminile: prevenzione, salute emotiva, opinioni sulla salute e sulla sicurezza, bisogni di base e salute individuale.

Queste dimensioni spiegano più dell’80% della variazione nell’aspettativa di vita delle donne in tutto il mondo.

Sfide nell'assistenza sanitaria in Italia

In Italia, i dati raccolti rivelano una realtà preoccupante.

Solo il 51% degli intervistati si dichiara soddisfatto della disponibilità di un’assistenza sanitaria di qualità nella propria zona, una percentuale che diminuisce ulteriormente per le donne con redditi più bassi (48%).

Questo dato è in netto calo rispetto al 2020, quando la soddisfazione era del 60%, e rispetto alla media globale ed europea (68%).

Partecipazione ai programmi di prevenzione

Le donne italiane risultano essere meno coinvolte nei programmi di prevenzione oncologica e delle malattie sessualmente trasmissibili rispetto alla media europea e mondiale.

Solo l’11% si è sottoposto a un test oncologico negli ultimi 12 mesi e solo il 5% ha fatto lo stesso per le malattie sessualmente trasmissibili.

Salute emotiva e benessere

Anche la salute emotiva delle donne italiane presenta criticità.

Un’alta percentuale (86%) percepisce la violenza domestica come un problema diffuso, e un significativo numero di donne riporta emozioni negative, come preoccupazione, tristezza, stress e rabbia, con tassi superiori alla media europea e mondiale.

La necessità di un'impegno collettivo

L’indice complessivo sulla percezione della salute delle donne in Italia è in declino, posizionando il paese al di sotto della media europea e mondiale.

Questi dati richiamano l’urgenza di un impegno collettivo da parte di imprese, associazioni e istituzioni per garantire un accesso equo e universale all’assistenza sanitaria di qualità per le donne, indipendentemente dalla loro posizione geografica, stato economico o livello di istruzione.

Cuore 3.0, nuove strategie contro le minacce cardiovascolari del terzo millennio

In un panorama scientifico in evoluzione, i tradizionali fattori di rischio cardiovascolare sono solo la superficie. La nuova prospettiva dell’esposoma, evidenziata nella recente review su European Heart Journal, ci invita a considerare impatti ambientali, sociali e psicologici sulla salute cardiaca.

Il quadro emergente dell'Esposoma

La cardiopatia ischemica, nonostante gli avanzamenti nei trattamenti dei fattori di rischio tradizionali, rimane la principale causa di morte a livello globale.

Il dottor Montone sottolinea la necessità di considerare l’interazione imprevedibile di nuovi fattori di rischio, enfatizzando il concetto di esposoma.

La review esamina come l’esposizione a lungo termine all’esposoma possa contribuire alla comparsa della cardiopatia ischemica e propone strategie di mitigazione del rischio.

Inquinamento ambientale

L’inquinamento atmosferico, soprattutto da PM2.5, può ridurre l’aspettativa di vita più del fumo di tabacco.

Nel 2019, l’inquinamento causò 7 milioni di decessi nel mondo, principalmente legati a malattie cardiovascolari.

Gli inquinanti atmosferici alterano il colesterolo, aumentano la pressione e promuovono diabete e obesità.

Inoltre, inquinamento acustico, luminoso e stress sociale contribuiscono alla disfunzione endoteliale e ai problemi cardiaci.

Cambiamenti climatici e salute del cuore

I cambiamenti climatici, correlati all’inquinamento, impattano significativamente sulla salute del cuore.

Le ondate di caldo prolungato sono associate a un aumento del rischio di mortalità cardiovascolare.

Salute mentale e cuore

Lo stress cronico, la depressione, l’isolamento sociale sono collegati alle malattie cardiovascolari.

Lo stress attiva il sistema nervoso simpatico, contribuendo all’ipertensione, mentre la produzione di cortisolo promuove insulino-resistenza e obesità.

Anche le infezioni respiratorie, inclusi influenza e COVID-19, aumentano il rischio cardiovascolare attraverso infiammazione e danni diretti alle cellule del cuore.

Affrontare l'esposoma per la salute del cuore

Contrastare l’esposoma richiede azioni più complesse rispetto alle tradizionali cure.

La responsabilità individuale è importante, ma politiche ambientali e mitigazioni sono fondamentali.

Ridurre l’inquinamento richiede transizioni energetiche, politiche per il traffico e città ben progettate.

Anche la sensibilizzazione internazionale, come la settimana ‘DarkSky’, è cruciale.

Prospettive per il futuro

La protezione del cuore richiede un approccio olistico.

Dall’adozione di fonti sostenibili a iniziative di salute mentale, la consapevolezza collettiva è cruciale.

Gli operatori sanitari dovrebbero considerare l’importanza di ridurre l’esposizione a nuovi fattori di rischio cardiovascolare, spingendo per ulteriori ricerche sull’impatto complessivo dell’esposoma sulla salute cardiovascolare.

La strada è lunga, ma la consapevolezza crescente e l’impegno sono passi nella giusta direzione.

Ondata tumori in Italia, 395mila nuove diagnosi

In soli tre anni, si è verificato un notevole aumento di nuove diagnosi, passando da 376.600 nel 2020 alle 395.000 stimate per il 2023. Questo trend si osserva nonostante la diminuzione dell’adesione agli screening preventivi.

Il contesto epidemiologico:

In Italia, nel 2023, si stimano ben 395.000 nuove diagnosi di tumore, distribuite con 208.000 casi negli uomini e 187.000 nelle donne.

Questo rappresenta un significativo aumento di 18.400 diagnosi rispetto al 2020, indicando un’ulteriore sfida post-pandemica.

Il carcinoma della mammella è il tumore più diagnosticato (55.900 casi), seguito da colon-retto (50.500), polmone (44.000), prostata (41.100) e vescica (29.700).

La situazione degli screening:

Nel 2022, a livello nazionale, si osserva un calo del 3% nella copertura degli screening mammografico (43%) e colorettale (27%), che nel 2021 erano tornati ai livelli prepandemici.

In particolare, al Nord si evidenzia una drastica diminuzione, con l’adesione alla mammografia scesa dal 63% nel 2021 al 54% nel 2022, e lo screening colorettale in discesa dal 45% al 38%.

La presentazione del rapporto e prospettive

Il censimento “I Numeri del Cancro in Italia 2023”, giunto alla sua 13ª edizione, è il risultato della collaborazione tra l’Associazione italiana di Oncologia Medica (Aiom), l’Associazione italiana registri tumori (Airtum), Fondazione Aiom, Osservatorio nazionale Screening (Ons), Passi, Passi d’Argento e la Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap). Il rapporto è stato presentato a Roma presso il Museo dell’Istituto superiore di sanità (Iss).

Il rapporto prevede un aumento annuo dell’1,3% delle nuove diagnosi oncologiche negli uomini e dello 0,6% nelle donne nei prossimi due decenni.

Tuttavia, sottolinea anche i progressi significativi, con 268.471 morti oncologiche evitate tra il 2007 e il 2019, evidenziando che il cancro è sempre più una malattia curabile.

La salute oncologica in Italia

Si evidenzia la necessità di un maggiore impegno nella prevenzione, sia primaria che secondaria.

Attualmente, il 24% degli adulti fuma, il 29% è sedentario, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, mentre il 17% consuma alcol in quantità a rischio per la salute.

Saverio Cinieri, presidente di Fondazione Aiom, sottolinea l’importanza di garantire cure sempre più innovative grazie alla ricerca scientifica.

Come situazioni cliniche che fino a un decennio fa avevano opzioni terapeutiche limitate oggi prevedano sequenze di trattamento più avanzate, evidenziando la necessità di implementare progressi nella diagnosi in tutti i centri.

Le terapie mirate e l'immunoterapia

Massimo Di Maio, presidente Eletto Aiom, spiega che le terapie mirate hanno portato a risposte importanti nei pazienti eleggibili sulla base del profilo molecolare, mentre l’immunoterapia ha rivoluzionato l’algoritmo terapeutico di molti tumori solidi.

Questo cambiamento ha migliorato la sopravvivenza a 5 anni per il carcinoma polmonare non a piccole cellule dal 5% al 20-30%, sottolineando anche l’attenzione crescente alla qualità di vita dei pazienti.

Riduzione della mortalità per cancro

Il rapporto evidenzia una riduzione della mortalità per cancro, con il numero di morti osservato inferiore a quello atteso ogni anno dal 2007 al 2019.

Questo risultato è particolarmente evidente per il cancro polmonare, dove gli uomini hanno registrato una diminuzione del 14,4% e le donne un eccesso del 16% di morti rispetto a quanto atteso, sottolineando la necessità di rafforzare la lotta al tabagismo.

Tuttavia, la mortalità per tumore del pancreas e melanoma è rimasta costantemente superiore a quella attesa in entrambi i sessi, riflettendo l’aumentata incidenza legata a fattori di rischio come il fumo di tabacco, sovrappeso, obesità e diabete per il cancro del pancreas, e l’esposizione ai raggi solari per il melanoma.

Conclusioni e chiamata all'azione

La crescente attenzione alla qualità di vita e agli esiti riportati dai pazienti è riconosciuta come un cambiamento culturale importante nella pratica clinica e nella ricerca.

Questo approccio si traduce in progressi significativi nelle cure, riflettendo una diminuzione della mortalità per cancro e il salvataggio di migliaia di vite.

Il rapporto chiama a un maggiore impegno nella lotta contro le sfide persistenti, come il cancro del pancreas e la necessità di rafforzare la prevenzione attraverso la riduzione dei fattori di rischio.

Conclude sottolineando la necessità di consolidare la collaborazione tra istituzioni, clinici e pazienti per superare le differenze assistenziali e mantenere l’attuale livello del Sistema Sanitario Nazionale.

In definitiva, l’impegno a livello nazionale è cruciale per continuare a progredire nella cura e prevenzione del cancro in Italia.

Fonte:

Complicanze Post Operatorie, Rischio e Prevenzione

Un nuovo studio ha evidenziato le cause delle complicanze post operatorie e le strategie per evitarle. Un’indagine dell’Università di Otago, in Nuova Zelanda, ha fornito importanti risultati sulla prevenzione delle complicanze post operatorie.

L'incidenza delle complicanze post operatorie: una realtà allarmante

Le complicanze post operatorie si verificano nel 30% dei casi, ma tale percentuale può aumentare fino al 50% nei pazienti fragili.

Questo dato mette in luce la gravità del problema e la necessità di adottare misure preventive.

Le complicanze più comuni: cuore, polmoni e intestino

Tra le complicanze post operatorie più frequenti vi sono problemi cardiaci, polmoniti e disturbi intestinali.

Questi rischi possono influire significativamente sull’esito dell’intervento e sulla salute del paziente a lungo termine.

Uno studio illuminante: il ruolo dell'allenamento HIIT

I ricercatori dell’Università di Otago hanno analizzato 12 studi, coinvolgendo 832 pazienti di età media di 66-67 anni, al fine di identificare il modo più efficace per prevenire le complicanze post operatorie.

Lo studio ha rivelato che brevi allenamenti ad alta intensità, noti come HIIT, nelle settimane precedenti all’intervento possono ridurre significativamente il rischio di complicanze.

Cos'è l'HIIT: high intensity interval training

L’allenamento HIIT prevede brevi sessioni di esercizi ad alta intensità alternati a brevi periodi di recupero.

Questo tipo di allenamento mira a rafforzare il muscolo cardiaco, riducendo la probabilità di spiacevoli conseguenze post operatorie.

Ampliamento del campo di studio

Lo studio ha incluso una vasta gamma di interventi chirurgici, anche quelli complessi e a lunga durata.

Dai risultati è emerso che l’HIIT può essere benefico per diverse tipologie di pazienti, migliorando la forma fisica e lo stato di salute anche in sole 4-6 settimane.

Benefici dell'allenamento HIIT

L’allenamento ad intervalli ad alta intensità è stato dimostrato in grado di aumentare significativamente la capacità cardiorespiratoria dei pazienti.

Questo significa che il corpo può assorbire e utilizzare l’ossigeno in modo più efficiente durante periodi prolungati di sforzo, contribuendo a una migliore ripresa post operatoria.

Conclusioni

Il nuovo studio condotto dall’Università di Otago ha evidenziato l’importanza dell’allenamento HIIT come misura preventiva per ridurre il rischio di complicanze post operatorie.

Questo tipo di preparazione può portare notevoli benefici in termini di salute e recupero per i pazienti, indipendentemente dal tipo di intervento chirurgico affrontato.

Con una percentuale così significativa di pazienti a rischio di complicanze, l‘adozione di tali strategie preventive può avere un impatto positivo sulle cure mediche e sul benessere generale dei pazienti sottoposti a intervento chirurgico.

Fonte

Si può volare dopo un intervento chirurgico?

volare dopo un intervento chirurgico

Per accedere a cure o interventi chirurgici spesso è necessario spostarsi anche molto lontano da casa. Questi spostamenti spesso richiedono di muoversi in aereo. Ma è sicuro prima di e, soprattutto, dopo un intervento chirurgico? Quali sono i rischi a cui si può andare incontro? Quali le attenzioni e le precauzioni che si possono prendere prima di affrontare il viaggio? Sono domande che quasi tutti i pazienti si fanno, perché volare da e verso una destinazione di cure mediche, un consulto o un intervento chirurgico è completamente diverso da volare in condizioni normali.

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