L’Istituto Humanitas di Rozzano e l’Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche sono stati confermati come i due ospedali che hanno fornito le migliori cure ai cittadini, come emerge dal Piano Nazionale Esiti del 2023 di AGENAS, che ha analizzato l’attività di oltre 1400 ospedali pubblici e privati.
Crescita dei ricoveri Post-Pandemia
I dati del Piano Nazionale Esiti (PNE) 2023 fanno riferimento alle cure somministrate nel 2022 da circa 1400 ospedali pubblici e privati, nonché ai dati relativi al periodo 2015-2022 per valutare i trend temporali.
Il rapporto evidenzia un significativo aumento dell’attività nel 2022, con un aumento dei ricoveri rispetto al 2021 di 328.000 casi.
Nonostante ciò, si registra ancora una riduzione del 10% rispetto al 2019, nonostante il riavvicinamento ai livelli pre-pandemici, soprattutto nell’attività programmata e diurna.
Complessivamente, nel triennio 2020-2022, si è registrata una riduzione di 3,8 milioni di ricoveri rispetto ai volumi del 2019.
Il rapporto analizza 195 indicatori, tra cui quelli relativi all’assistenza ospedaliera, territoriale, e l’accesso improprio al pronto soccorso.
Top Ospedali: Humanitas di Rozzano e Aou delle Marche
Tra le 331 strutture valutate in almeno sei aree cliniche, solo l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano ha ottenuto valutazioni di alta qualità o molto alta in tutte le aree cliniche considerate.
Per quanto riguarda le strutture pubbliche, l’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche ha ottenuto le migliori valutazioni in sei aree cliniche, confermando la sua posizione di vertice rispetto al PNE dell’anno precedente.
Importanza del monitoraggio
Il rapporto sottolinea che nella maggior parte degli ospedali, si trovano aree con valutazioni di alta qualità accanto a quelle con valutazioni di bassa qualità.
Il presidente dell’Agenas, Enrico Coscioni, afferma che questo tipo di attività di valutazione è fondamentale per il governo del Sistema Sanitario Nazionale poiché aiuta a individuare criticità nell’assistenza e a sviluppare strategie correttive.
Tempestività nell'intervento per infarto
Il rapporto esamina anche la tempestività dell’accesso all’angioplastica coronarica nei casi di infarto.
La proporzione di interventi eseguiti entro 90 minuti, un indicatore chiave per valutare le performance degli ospedali, è rimasta stabile nel triennio, passando dal 56% nel 2020 al 57% nel 2022.
Tra le strutture che presentano proporzioni più elevate di angioplastica tempestiva, se ne segnalano diverse, inclusi ospedali come Casa di Cura Città di Lecce e il Presidio Ospedaliero Giovanni Paolo II di Sciacca.
Bypass aorto coronarico
Per quanto riguarda il numero di ricoveri per bypass aorto coronarico nel 2022, si è verificato un recupero rispetto al periodo pre-pandemico, ma con una diminuzione del 10%.
Solo 11 strutture superano la soglia standard di almeno 200 interventi all’anno per il bypass aorto coronarico.
Valutazione dell'area cardiovascolare
L’Agenas ha valutato complessivamente l’area cardiovascolare attraverso sei indicatori.
Solo 55 delle 562 strutture valutate hanno ottenuto valutazioni positive su tutti e sei gli indicatori.
L’Aou Careggi di Firenze è l’unica struttura ad aver raggiunto un livello di qualità molto alto in questa area.
Trattamento della frattura del collo del femore
Per quanto riguarda la frattura del collo del femore, si è osservato un leggero miglioramento nella concentrazione dei casi rispetto agli anni precedenti.
Su 418 strutture, il 61% ha raggiunto la soglia standard di almeno 75 interventi all’anno, coprendo il 96% dell’attività chirurgica complessiva.
Cure osteomuscolari di alta qualità
Il rapporto Agenas include anche una valutazione dell’area osteomuscolare attraverso tre indicatori.
Tra le 338 strutture che soddisfano tutti e tre gli indicatori, 28 hanno ottenuto un livello di qualità molto alto.
Chirurgia oncologica
L’area della chirurgia oncologica è stata valutata attraverso tre indicatori.
Solo quattro strutture hanno raggiunto un livello di qualità molto alto in questa area. Altre 28 strutture hanno ottenuto valutazioni di alta qualità.
Analisi dell'area parto
L’analisi dell’area parto rivela che la percentuale di tagli cesarei è in leggera risalita, tornando ai livelli del 2017 (23%).
Le strutture pubbliche sopra la soglia di almeno 1000 parti l’anno eseguono meno tagli cesarei, mentre si osserva una maggiore propensione alla pratica chirurgica da parte delle strutture private.
La maggior parte delle regioni del Sud ha superato il 40% di tagli cesarei, e la proporzione media di parti naturali dopo un cesareo (VBAC) è del 10%.
L’uso dell’episiotomia è in costante diminuzione, con valori tendenzialmente più alti nel Sud dell’Italia.
Conclusioni
Il Piano Nazionale Esiti fornisce un quadro completo delle performance ospedaliere in Italia, evidenziando le aree di eccellenza e le aree in cui sono necessari miglioramenti.
Le strutture che si sono distinte positivamente ricevono riconoscimenti, mentre quelle con margini di miglioramento possono utilizzare questi dati per implementare strategie correttive e migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria.