La telemedicina non sostituisce i programmi di mobilità sanitaria, anzi le due cose possono e devono integrarsi per garantire un'esperienza completa e soddisfacente per il paziente.
Telemedicina e mobilità sanitaria. Due asset per offrire al paziente un'esperienza di cura completa e su misura
Quando si programma un intervento chirurgico, soprattutto se si sceglie la mobilità sanitaria in un’altra regione o all’estero, la telemedicina è una risorsa che semplifica, sia per il chirurgo che per il paziente, il primo approccio. Grazie alla televisita infatti, il paziente non ha bisogno di spostarsi per conoscere di persona il chirurgo che lo opererà e per avere la sua opinione, anche se quest’ultimo si trova in un’altra città o in un altro paese.
Inoltre, se dopo la prima televisita gli viene richiesto di fare delle analisi specifiche o accertamenti, l’esito di tali esami potrà essere trasmesso al chirurgo sia nel corso di un’ulteriore televisita, sia attraverso gli strumenti di condivisione di documenti e informazioni di cui sono dotate le principali piattaforme.
Allo stesso modo, il chirurgo ha modo di conoscere il paziente prima che arrivi nella sua clinica, e può avere un quadro chiaro e completo di tutte le problematiche legate al caso specifico.
Inoltre la telemedicina, se ben organizzata, presenta indubbi vantaggi nella relazione medico-paziente, perché permette un rapporto più diretto tra loro:
- Riduce il rischio di perdita di informazioni perché riduce il numero passaggi di informazione.
- Aumenta la trasparenza, grazie alla comunicazione diretta.
- Consente una pianificazione più efficace, nel rispetto delle esigenze del medico e del paziente.
- Spinge a realizzare report medici pensati per essere letti e compresi dal paziente, dato che quest’ultimo può accedervi direttamente.
Il ruolo dei facilitatori
Questo significa che viene meno il ruolo degli intermediari (agenzie e professionisti)?
In realtà la telemedicina non implica bypassare il lavoro di facilitazione in ambito sanitario di agenzie e professionisti, a maggior ragione quando c’è di mezzo la mobilità (turismo medico e/o sanità transfrontaliera).
Al contrario, la telemedicina può aiutare queste organizzazioni e professionisti ad offrire al paziente un’esperienza di cura completa e costruita sui suoi bisogni, grazie alla possibilità di un servizio senza soluzione di continuità: prima, durante e dopo il trattamento.
Continuità nella relazione con il paziente
L’esperienza del paziente inizia prima di partire e non si conclude con il rientro a casa.
Con la telemedicina è possibile seguirlo con un monitoraggio da remoto, dalla fase di preparazione a quella di follow-up che segue l’intervento medico o chirurgico.
Questo consente al paziente di ottenere un servizio di cura costruito ad hoc sulle sue esigenze e di avere effettivamente a portata di mano le cure di cui ha bisogno, secondo un modello one-step.
Telemedicina e mobilità sanitaria
Dall’altro lato, le piattaforme di telemedicina, essendo per definizione svincolate da una base territoriale, si prestano a diventare piattaforme di servizi di cura internazionali o transfrontalieri.
La telemedicina dunque permette agli operatori di accompagnare il paziente più a lungo nel suo percorso di cura, in modo continuativo nel tempo, e questa è la chiave per stabilire una relazione duratura con il paziente e creare fiducia, anche e soprattutto quando le cure avvengono all’estero (turismo medico e/o sanità transfrontaliera).
Un pubblico maturo
È il momento giusto per questa transizione, dato che i pazienti in Italia si stanno abituando alla gestione digitale dei dati relativi alla propria salute e sta crescendo la fiducia nella tecnologia applicata alla salute. Questo vale sia per quanto riguarda l’uso del fascicolo sanitario elettronico, che per le app di monitoraggio e anche per l’uso di sistemi di comunicazione a distanza con il proprio medico.
Per saperne di più
Sull’integrazione tra telemedicina e mobilità sanitaria, vedi la presentazione di Christian Fad El-Khouri, esperto di turismo medico.
Sul ricorso alla tecnologia per la salute da parte degli italiani, vedi la recente infografica Sanità digitale oltre l’emergenza: più connessi per ripartire dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano.