Un nuovo studio del National Cancer Institute rivela che la Generazione X presenta un’incidenza di tumori significativamente più alta rispetto ai Baby Boomer.  

Un quadro preoccupante per la Generazione X

Un nuovo studio del National Cancer Institute statunitense dipinge un quadro preoccupante: la Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) è la più colpita dai tumori, con un aumento pro capite dell’incidenza dei principali tipi di cancro rispetto ai Baby Boomers (nati tra il 1946 e il 1964).

Se questo trend dovesse confermarsi, il cancro potrebbe rimanere una minaccia seria per la salute pubblica negli Stati Uniti per i prossimi decenni.

Dettagli dello studio

Lo studio del National Cancer Institute di Rockville, Maryland, si basa sull’analisi di dati relativi a 3,8 milioni di pazienti oncologici americani diagnosticati tra il 1992 e il 2018, con un’età compresa tra i 35 e gli 84 anni.

I ricercatori, guidati da Philip Rosenberg e Adalberto Miranda-Filho, hanno esaminato l’incidenza di diversi tumori per fasce d’età e generazione, ottenendo risultati allarmanti.

Incidenza di cancro nella Generazione X

A 60 anni, la Generazione X mostra un’incidenza di cancro più alta rispetto ai Baby Boomers per numerosi tumori.

Le donne nate tra il 1965 e il 1980 hanno una maggiore probabilità di sviluppare tumori della tiroide, rene, retto, utero, colon, pancreas, linfoma non Hodgkin e leucemia.

Negli uomini, l’aumento riguarda i tumori della tiroide, rene, retto, colon, prostata e leucemia.

Seppur alcuni tumori, come quelli del polmone e del collo dell’utero, siano in calo nella Generazione X, l’aumento di incidenza di altri tipi di cancro potrebbe vanificare questa diminuzione..

Proiezioni future

I ricercatori stimano che, considerando l’andamento attuale, il cancro potrebbe rimanere una grave minaccia per la salute pubblica americana per molti anni a venire: “Questi risultati suggeriscono che, in base alle traiettorie attuali, l’incidenza del cancro negli Stati Uniti potrebbe rimanere elevata per decenni“, hanno scritto gli autori.

Metodologia dello studio

Scegliendo i 60 anni come età di riferimento per la diagnosi, gli esperti hanno stimato l’incidenza dei tumori, ovvero il numero di nuovi casi all’anno per 100 mila individui delle due generazioni.

Per giungere a una conclusione generale, gli esperti hanno utilizzato una semplice misura di sintesi: l’incidenza combinata dei principali tumori (20 siti nelle donne e 18 siti negli uomini).

I dati hanno mostrato che l’aumento dell’incidenza del cancro tra i membri della Generazione X rispetto ai loro genitori è stato sostanziale, soprattutto tra le donne ispaniche (aumento del 34,9%) e gli uomini (aumento del 14,1%).

Al contrario, gli aumenti corrispondenti tra le donne e gli uomini bianchi non ispanici sono stati rispettivamente del 15,1% e dell’11,9%.

Conclusioni degli esperti

“Le nostre conclusioni sono più preoccupanti rispetto agli aumenti dell’incidenza del cancro nelle fasce d’età più giovani riportati in precedenza”, hanno sottolineato gli esperti.

La Generazione X è risultata la più colpita dai tumori rispetto alle generazioni precedenti, con una maggiore incidenza di diversi tipi di cancro.

Nonostante il quadro generale preoccupante, ci sono alcune buone notizie.

L’incidenza dei tumori del polmone è diminuita sia nel sesso maschile che in quello femminile, così come quella del cancro al collo dell’utero e, fra gli uomini, il linfoma non-Hodgkin.

Analisi delle cause

Le cause di questo fenomeno preoccupante non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza che un ruolo chiave possa essere giocato da fattori ambientali, stili di vita e persino esposizioni professionali.

L’inquinamento atmosferico, l’esposizione a sostanze chimiche cancerogene sul posto di lavoro, una dieta ricca di cibi trasformati e un consumo eccessivo di alcol potrebbero essere alcuni dei fattori che contribuiscono all’aumento del cancro nella Generazione X.

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